Dimentichiamo spesso che la donna non è solo una figura fisica, ma un principio che si riattiva nella Natura e nel suo ciclo di andata che ci porta a trasferirci su un piano diverso, e di ritorno.

In questo periodo di conclusione del ciclo annuale, la donna è collegata alla tradizione delle Feste più che alle Festività che pongono al centro la figura del Cristo Salvatore. La donna è la figura domestica, colei che prepara e apparecchia le vettovaglie, attraverso le cui mani passano millenni di tradizioni gastronomiche oggi riscoperte nella loro frugalità. La donna è pertanto distrazione ma anche accorpamento . Distrazione dal senso della Festività, ma anche raccoglimento attorno alla tavola santa dove si festeggia il miracolo della Vita.
Non va dimenticato però il risvolto sacro che la contraddistingue e ci riconduce al ciclo della vita che attraverso la nobile figura della Madonna trasferisce il Sacro nel Presente costituito dalla Natura. La Natura è il presente che santifica la Tradizione e la perpetua comprendendo l'Infinito.
Il vischio che ha un significato sacro, s'innesta sulla pianta di quercia che rappresenta la solidità e la fermezza, potenza e autorevolezza e non potere e autorità. La quercia è la donna su cui si scaglia la luce sottoforma di fulmine uccidendola nella materia e scolpendola come effigie sacra. Il simbolo della rinascita nello spirito affidata al vischio trae ispirazione e sostentamento dalla quercia, solidità della Natura.
La nascita di Dioniso ma non solo, recupera questa antica rappresentazione della donna semplice colpita dal fulmine sacro e nella tradizione archetipica questo primitivo evento viene traslato alla Cristianità in rapporto alla figura sacra della Madonna. Il legame Madonna -quercia ha radici ataviche ma per questo ancora presenti e legati a tradizioni credentrici secondo le quali la Madonna sarebbe apparsa accanto a una pianta di quercia, a ricordare l'assunzione di colei che è rappresentante pagana della Natura e viene convertita a simbolo celeste grazie all'intervento divino raffigurato dalla folgore. La Madonna della Quercia di Conflenti in Calabria è un esempio del connubio sopra espresso e della rivelazione del significato sacro della Natura traslato nella immagine della Madonna, donna semplice, Madre di Dio. Semplice e pura come lo è la Natura primordiale e immacolata riscattata dalla sua elementarietà proprio dall'esperienza della luce che bruciandone l'aspetto empirico la eternizza trasferendola nel dominio del Cielo. I due elementi corpo e spirito s'integrano in una comunione sacra che conferisce valore ieratico al rito del Matrimonio di congiunzione tra le due realtà contrapposte e di sublimazione della Materia attraverso il Cielo.