Il pensiero personifica e realizza. Il pensiero del cuore è ricordo e magia. Mai come in questo tempo, compiendo il suo ultimo grido, il ricordo si è fatto presenza.
Forse perché ci stiamo inoltrando nel canale buio della coscienza che ci allontana dal nostro essere persone. Il pensiero ci trasporta imponendosi. È un richiamo all'altare sacro. Ci trasla da ogni spazio e da ogni tempo riconsegnandoci alla casa del Padre a cui ritorniamo da vivi e ormai sazi di ciò che abbiamo sperimentato. È il tempo questo di far emergere il pensiero vero interiore e non della sperimentazione legata alla materia. La materia è stata conosciuta, sondata e si parla di alterarla attraverso una nuova genetica che ci farà essere altro rispetto al disegno iniziale che ci ha creati. Stiamo passando all'era della concreazione che per le anime vive sarà un arrivo immediato alla Verità multiversale, attraverso il passaggio dal ponte della dimensione empirica e in questo la neve ci viene in aiuto col suo trasformarsi in ghiaccio. Translittereremo con tutto noi stessi, conservandoci come ghiaccio nell'ibernazione della verità. Cristallizzandoci nella nostra purezza conservata dentro e mai putrefatta, da noi per primi colta come mistero. Saremo nuvola come i gatti norvegesi dal passo felpato che profuma di stelle. Non ci sarà separazione ma solo conservazione della materia vivente.
È necessario saltare pur rimanendo qui, nel tempo dei giorni.
La neve si fa desiderare quest'anno per il suo significato più forte, per il suo silenzio che dice tanto e che induce a salpare. Il ghiaccio è la dimora del sempre, solidificazione della leggerezza che mantiene intatta la sua origine per poi sciogliersi e ricondursi all'universale. Il ghiaccio perenne c'insegna che nell'apparente forma c'è una storia che non va denigrata ma rispettata e ossequiata perché al suo interno c'è fermezza e l'ancora al mare del cambiamento.
Che la neve ci ascolti quest'anno, e ci liberi per conservarci e farci seguire la corrente delle cose eterne.