Il ghiaccio nella corrente delle cose eterne
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Il ghiaccio nella corrente delle cose eterne

Il ghiaccio nella corrente delle cose eterne

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Il pensiero personifica e realizza. Il pensiero del cuore è ricordo e magia. Mai come in questo tempo, compiendo il suo ultimo grido, il ricordo si è fatto presenza.

Harold Feinstein. Georgina & Rodin, Ibiza. 1988
Harold Feinstein. Georgina & Rodin, Ibiza. 1988

 

Forse perché ci stiamo inoltrando nel canale buio della coscienza che ci allontana dal nostro essere persone. Il pensiero ci trasporta imponendosi. È un richiamo all'altare sacro. Ci trasla da ogni spazio e da ogni tempo riconsegnandoci alla casa del Padre a cui ritorniamo da vivi e ormai sazi di ciò che abbiamo sperimentato. È il tempo questo di far emergere il pensiero vero interiore e non della sperimentazione legata alla materia. La materia è stata conosciuta, sondata e si parla di alterarla attraverso una nuova genetica che ci farà essere altro rispetto al disegno iniziale che ci ha creati. Stiamo passando all'era della concreazione che per le anime vive sarà un arrivo immediato alla Verità multiversale, attraverso il passaggio dal ponte della dimensione empirica e in questo la neve ci viene in aiuto col suo trasformarsi in ghiaccio. Translittereremo con tutto noi stessi, conservandoci come ghiaccio nell'ibernazione della verità. Cristallizzandoci nella nostra purezza conservata dentro e mai putrefatta, da noi per primi colta come mistero. Saremo nuvola come i gatti norvegesi dal passo felpato che profuma di stelle. Non ci sarà separazione ma solo conservazione della materia vivente.

È necessario saltare pur rimanendo qui, nel tempo dei giorni.

La neve si fa desiderare quest'anno per il suo significato più forte, per il suo silenzio che dice tanto e che induce a salpare. Il ghiaccio è la dimora del sempre, solidificazione della leggerezza che mantiene intatta la sua origine per poi sciogliersi e ricondursi all'universale. Il ghiaccio perenne c'insegna che nell'apparente forma c'è una storia che non va denigrata ma rispettata e ossequiata perché al suo interno c'è fermezza e l'ancora al mare del cambiamento.

Che la neve ci ascolti quest'anno, e ci liberi per conservarci e farci seguire la corrente delle cose eterne.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001