Ogni visita è un ritorno tra le braccia delle origini.

Sei tanto simpatico, sorgente di vita che fluisce e di libertà. Mi sei venuto in sogno una notte, Mellow. Senza che io abbia mai potuto interagire con te nella fisicità di questa dimensione. Ma eri tu nei tuoi luoghi, Mellow. Festoso e brioso come certi angeli svolazzanti tra le nubi.
È arrivato il momento di parlarti apertamente. Vorrei che tu venissi a trovarmi con la tua luce che rasserena e non abbaglia, non ferisce. Come una mamma che si prende cura di suo figlio nel giusto e discreto modo che non adombra né rinchiude.
"Mamma", parola universale come lo è colei che dirige i flussi delle energie invisibili e culla le nostre emozioni nel sonno. La lettera Mem dell'alfabeto ebraico s'incontra nelle remote regioni del Cosmo in cui ha avuto origine la vita. Ritornano a noi nella distanza, sottoforma di silenzio che matura nella grotta del cuore. Altrettanto profondo e vero è l'amore palpabile ma soffuso, perché non invasivo o egoistico di una mamma.
L'Om il suono che ci riconduce al centro dell'Universo e alla notte antetempore di ogni natalità, ci riassorbe nello stato fetale che respiriamo quando l'Universo ci accoglie e ci fa propri nel letto della rasserenante pace che ritroviamo uniti da profonda comunione con noi stessi.