Sulla razionalizzazione della fede si fonda il secolarismo abbracciato dall'attuale papa.

Stiamo umanizzando Dio con gli attributi finiti, umani e tendiamo a rendendo l'uomo una macchina cibernetica che sappia incamerare soltanto dati, al di là di ogni visione critica ed etica. Quest'epoca dominata da cataclismi causati dall'uomo, malattie e attentati terroristici segue il corso della metamorfosi sul piano dell'irrazionalità voluta dai nostri strateghi anche a capo della Chiesa. L'irrazionale che dilaga è la rappresentazione storica del Demonio che razzia tutto e non lascia niente. Subentrerà un avatar forse, un nuovo Maestro spirituale, a risistemare l'ordine ma a quale prezzo? O forse in un pianeta reso ormai inabitabile dall'uomo guiderà noi in linea con la Tradizione verso nuove patrie disperse nell'Universo? È certo che la rabbia domina oggi anche la Natura che si scaraventa contro l'uomo attraverso reazioni ingovernabili.
Dove stiamo andando? Vorrei che qualcuno se lo chiedesse.
E al prezzo di chi?
Ormai non è più il caso di avanzare probabili distinzioni geografico spaziali. A pagarne le conseguenze saranno i nostri figli, uomini di domani che, a causa di una finta Chiesa e di principi sradicati da tutto, dovranno reinventarsi. L'uomo odierno ha messo mano agli archetipi, insidiando la sacralità innata e scaraventando in un buio etico senza domani la nostra generazione e quelle che verranno. È questo quanto sta accadendo in un testacoda che vede il bene nutrire il male che a sua volta si ciba del bene. Stiamo allevando le serpi in seno alla nostra spiritualità, allontanando i simboli sacri che conoscono la via. Gli unici che possano indicarcela. Abbiamo sostituito l'evocazione immaginifica del reale con l'indicazione razionale. Abbiamo conosciuto tanto, troppo, ma nulla è in noi rimasto. Forse perché s'impara soltanto ciò che è di servizio alla salvezza. Al di là dei nozionismi vari, proprio del necessario abbiamo imparato a fare a meno, avviandoci alla distruzione.