Come in Cielo così in Terra, siamo simili quanto diversi. Spariamo echi di solitudine per la volta che ci sovrasta, con l'intento di ritrovarci.
Che non sia questo il senso del Vuoto, ossia reprimere il silenzio?
La solitudine si fa silenzio e viceversa, nel momento in cui ci si abbandona alla propria unicità in senso catastrofico. In una realtà che opera al fine della massificazione, l'unicità è condanna alla solitudine, a un vuoto che diventa nulla, quando il nulla è propriamente dispersione di ogni singola identità.
Se il Novecento ha ereditato dal Romanticismo la propensione al sentire per sentirsi, aprendo così un canale tra l'esterno e l'interno, oggi il sentire è soffocato perché veicola le unicità. Ognuno sente se nutre l'oggetto dentro di sé, caricandolo di quella storia che è in verità la Protostoria che ereditiamo insieme all'alfabeto archetipico. Se il Novecento si attarda sulla cultura della Psicanalisi che consiglia all'uomo di perlustrarsi attraverso il Sogno, oggi proprio la Psicologia che ritiene di aver acquisito e interpretato per intero il Pensiero junghiano, tende a sottostimare l'arche del Sogno, tramite riferimenti che catapultano l'uomo nella dimensione esterna.
“Sono perché sento” sembra non giovi a nessuno, in quanto porta alla maturazione di una sana libertà. Sono perché sento vuol significare che dentro ho i Mondi infiniti che determinano il mio valore di potenza. Nel momento in cui la Sociologia si fa denuncia, perde di vista la sostanza dell'uomo per ricondursi alla giostra delle relazioni sociali che spogliano anziché riempire. La vita mai come oggi è stata concepita come lo svuotarsi di tutto senza alcuna finalità costruttiva. È l'annichilimento che converge verso la dominabilità che si serve volutamente della propria rete autostradale di movimenti esterni, ormai un traffico che scorre per lo più online. Il Pensiero logico e dialogico d'impostazione classica della filosofia cartesiana è stato superato dal Decadentismo. La teoria Cartesiana del cogito ergo sum (penso dunque sono) inasprisce la contrapposizione Dio sole e Pensiero Sole intorno a cui anche la Terra gira. Il Pensiero produce l'uomo e così l'antitesi nei secoli post illuministici orientati sull'asse portante della realtà emozionale. Il Pensiero oggi è nullo perché nullo è il confronto dialogico, così come quello riflettente il proprio Universo. L'Uomo non pensa e non si riflette sulle cose. Asettico a tutto, finanche ai propri sentimenti, è un io solitario che naviga sballottato tra gli umori discordanti del Mondo.
Leggi la poesia: Respiriamo anime