Sono sempre stata affascinata dall'umanità nascosta e dal senso di umanità riposto in chi si concede e lo fa come opera d'amore.
Il personaggio da me preferito del mio romanzo "Storia di Ilaria e della sua stella" è Veronica, la prostituta, per il suo senso materno. In opposizione a Virginia, la pura, è colei che da un giorno all'altro decide di cambiare vita, al contrario dell'altra che non supera la sua fragilità e si getta tra le onde.
Veronica è il personaggio evangelico che forse mi affascina di più. È l'acheropita, colei che deterge il volto di Gesù durante la via Crucis. È madre terrena e madre celeste, ed è il personaggio che incarna l'amore compassionevole della donna che si fa portavoce dell'umanità, parola anch'essa declinata al femminile.
Veronica è la protagonista del mio film preferito "La doppia vita di Veronica" nulla scabroso. La protagonista, Veronica, si divide tra il dentro, una vita cosparsa di simboli e di riferimenti all'Universo che è l'origine di ogni vita , e la dimensione quotidiana che pian piano viene offuscata dall'altra simbolica. Veronica è il trionfo della Verità, colei che porta lo scettro della redenzione dalla sofferenza che e' propria di questa dimensione in cui siamo tutti di passaggio.