Desideri e sogni nel Virtuale. Il piacere della distanza
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Desideri e sogni nel Virtuale. Il piacere della distanza

Desideri e sogni nel Virtuale. Il piacere della distanza

Amore e Psiche
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Il virtuale accresce il nozionismo e alleggerisce il peso della distanza.

Fernand Cormon - In Erwartung (1924)
Fernand Cormon - In Erwartung (1924)

 

Nella scatoletta che c’immette nel reticolato delle connessioni la percezione della realtà risulta alterata e in grado di alienare la nostra emozionalità, preparandoci a una visione piatta delle cose. oltre alla facile sostituibilità di interessi e soggetti si affaccia un ulteriore problema che è quello dell'alterazione della percezione spazio temporale e quindi del pensiero oltre che delle azioni. Con un clic ci connettiamo con chi sta dall'altra parte del mondo illudendoci che sia in sintonia con noi o sulla stessa rotta, cosa che non è. La facile reperibilità soffia sulla componente dei desideri che a più soffi si disperdono dentro di noi alienandoci. La capacità di nutrirsi di immagini costantemente deprime la facoltà immaginativa, altro dalla fantasia, matrice indispensabile delle produzioni artistiche. Vediamo e desideriamo, senza cercare di nutrire l'altro perché sempre più impoveriti nel nostro intimo dalla rete adescatrice del virtuale.

Il sogno ha bisogno del distacco per maturare e condurci nella vita. La delusione a cui si va facilmente incontro nei siti di frequentazione per coppie viene superata o meglio, arginata dalla volontà di sacrificare le proprie esigenze a favore di una presenza che alleggerisca la solitudine divoratrice dei sogni.

Il distacco poliedrico nelle trame affettive è importante al fine di valutare sempre se stessi e riflettere su ciò di cui realmente si ha bisogno. Non sempre desideriamo ciò che ci serve, anzi, quasi mai ciò accade, convinti come siamo che il desiderio sia la chiave giusta per captare e interiorizzare l'elemento esterno. I Miti, degradati a livello di fiaba o leggenda, custodiscono la preziosa traccia della saggezza accumulata dall'uomo nel tempo, che insegna a disdegnare il desiderio in quanto avverso e contrario al sogno. Se il sogno è precipitare in se stessi, desiderare è scrutare nell'infinito e lì smarrirsi tra le varie gemme preziose che disorientano il nostro viaggio, come accade oggi nella navigazione nell'oceano virtuale che impedisce a tutti di scrutarsi dentro e provare il piacere di un legame sensato.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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