L'amore è nutrimento. Nella vita alla base delle lezioni c'è il prendere e il dare in un'ottica di scambio reciproco e la Natura nei suoi tempi ci viene incontro insegnandolo.
Le stagioni sono pitture dell'anima rappresentative di questo scambio che sta a noi percepire e ricambiare.
L'inverno prende e la primavera invece dona. L'estate e l'autunno rispettivamente sono prendere e lasciare. L’estate e’ orgogliosa, furibonda e viziata come una donna pretenziosa che vuole tutto per se’. L’autunno invece è lasciar andare a seguito di una riflessione profonda della vita. La primavera e’ amorevole come una mamma che disseta. Al calice della stagione fertile ci accostiamo come un bimbo che prende il latte dalla madre e in cambio dona la sua presenza.
Siamo vivi se siamo presenti. Oggi sempre piu’ distratti andiamo lungo una via che ci guarda sballottare. Essere svegli è essere presenti, eppure nessun adulto e’ più presente di un bimbo che osserva la vita nel suo svolgersi tra una boccata e l'altra di sonno. Siamo sempre svegli perché assorbiti da faccende e incombenze varie, eppure camminiamo sedati da una vita che ci sfugge e non riusciamo ad acchiappare. Ed eccoci allora svegli negli occhi dolenti di chi perdiamo, dopo aver perso l’istante opportuno. Cio’ che è opportuno lo stabilisce il disegno del destino, un ricamo nel cielo che noi non piu’ guardiamo, corrotti come siamo dalla solidita’ che è distrazione.
Essere svegli nel sogno di qualcuno e’ l’aspirazione piu’ grande a cui in silenzio aneliamo tutti. Il bisogno di realizzare il ricamo del destino che spesso ci sfugge di mano.