Solo alcune donne vogliono essere amate, molte altre pretendono di essere adorate e non è la stessa cosa.

L’amore implica non solo responsabilita’ ma corresponsabilita’ tramite la consapevolezza che implica il dare attraverso il ricevere e viceversa. Nel momento in cui tale reciprocita’ non viene esaudita, il dare perde la specularita’ dell’altro che connota il rapporto esaustivo e vero.
Lo specchio e’ un’immagine archetipica in riferimento allo stato fermo dell’acqua, elemento riconducibile al regime femminile dei simboli. L’acqua riflette cielo e luce, ma in assenza di movimento trasmette angoscia e viene accostata al quadro nero della morte. La dinamicita’ e’ scambio e vita ed energia pulsante di una reciprocità matura. Nel momento in cui il dualismo non viene ad essere traslato sul piano della reciprocita’, l'individuo viene assorbito dall'immagine nera dello specchio che lo immortala e riflette come narcisistica monade.
Tale immagine e’ ben descritta e recepita dalla rappresentazione primitiva della strega matrigna che interroga lo specchio. Codesto personaggio ben presente nella fiaba di Biancaneve trae ispirazione dalla regina arcigna che trova il suo corrispettivo ancestrale nella dea madre concepita in relazione alla Natura intesa come castigo e crudelta’. Nel momento in cui l’uomo diviene stanziale e coltivatore, va alla ricerca di quell’immagine protettiva e premurosa della Natura che non gli distrugga i raccolti, come vien fuori non solo dalla Genesi in rapporto alle dieci piaghe d’Egitto e al diluvio universale, ma da tanti altri racconti mitologici. La Natura è recepita nelle culturenpatriarcali del Neolitico come esternazione e confluenza della volontà di Dio nelle sue più altere manifestazioni, mostrando nel male la individualita'irrompente della donna refrattaria ad ogni influsso d'amore. Non resta che prostrarsi alla terra e adorarla, affinche’ si mostri clemente.
Il termine adorare contiene due radici che unite e poste in relazione tra loro indicano un movimento di tensione verso. Adorare significa quindi tendere verso l'oro e il suo corrispettivo greco e’ il verbo latreia che ritroviamo nella parola idolatria. Altra cosa e’ il verbo timao: stimare, onorare che contiene quella base di reciprocita’ su trattata.
Si stima e si onora chi e’ amato e conosciuto attraverso noi. L'adorazione e’ ben altro e richiama la frattura primordiale tra l’Ego e il Se’, da cui scaturisce l’incapacita’ di offrire amore e riceverne.