La giustizia è l'applicazione della giustezza.

La parola giustizia oggi la troviamo presente diffusamente quale fine ultimo di una societa’ realmente evoluta, mentre la parola giustezza oggi e’ quasi del tutto sconosciuta. Tale parola richiama il senso della misura e ci riporta indietro nel tempo, a un’epoca in cui l’uomo viveva in sintonia con l’ambiente, in un rapporto di equilibrio con esso.
La dea della Giustizia è rappresentata con la bilancia a sottolineare il senso della misura che implica il concetto di responsabilita’ dell’uomo inserito nel proprio ambiente, responsabilita’ da ricondurre quindi anche a lui stesso. Per gli antichi non c’era alcuna interruzione ne’ discrepanza tra cio’ che e’ personale e cio’ che e’ di tutti. L’uomo viveva parallelamente la sua dimensione intima e quella comunitaria che comunicavano in virtu’ dell’impostazione culturale su cui era basato il sociale e il privato. Non esistevano barriere. Si era tutti parte di un unico sistema che includeva la Natura nei suoi molteplici aspetti.
Con l’avvento del Neolitico pero’ l’equilibrio su descritto subisce le prime incrinature. Lo studio primitivo delle piante e la conversione dell’uomo da piantatore a coltivatore fa si’ che il privato prenda piede nell’ambiente circostante, richiedendo le prime legiferazioni a definire il proprio spazio e lo spazio comunitario. E’ questo il punto di partenza verso la proprieta’ privata che verra’ trattata e definita dai primi codici giuridici delle civilta’ mesopotamiche e successivamente dal mondo ebraico.
Il senso della proprieta’ crea forti squilibri nel rapporto uomo ambiente. Se nelle civiltà primitive cacciatoriali l’individualita’ era una fonte di ricchezza per tutti e veniva catalizzata oltreché rappresentata dalla figura ieratica dello Sciamano, lo sviluppo dell’agricoltura sposta l’attenzione sul singolo che entra in conflitto col mondo circostante, frastagliando la geografia sociale. Il singolo sì arricchisce o impoverisce a seconda delle situazioni e nascono le citta’, luoghi di scambio di merce e moneta. Il criterio di giustezza viene cosi’ sorpassato da quello di giustizia in cui la misura intesa come equilibrio cede il passo al bisogno di far interagire le parti in causa attraverso l’intervento della Legge.