Il linguaggio e l’affronto della psiche
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Il linguaggio e l’affronto della psiche

Il linguaggio e l’affronto della psiche

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Non c'è bellezza nel momento in cui prepotentemente si entra nel privato di un'altra persona anche solo con un gesto verbale che si ritiene gradevole. Un apprezzamento, seppur educato, sfonda la persona che abbiamo di fronte, la sua corazza che contiene un’anima fragile

Etude de nu. Femme assise sur un divan, 1882. Olio su tela. Musée Toulouse-Lautrec, Albi, France
Etude de nu. Femme assise sur un divan, 1882. Olio su tela. Musée Toulouse-Lautrec, Albi, France

 

L’invadenza oggi, appare una  necessità imposta dal costume sociale, per non  disparire o rendersi invisibili. L’egoicita’ ci porta a esagerare con la ricerca della comunicazione che spesso e imprevedibilmente sortisce effetti scomodi sul referente. Essere spontanei non collima necessariamente con l’esternazione di un pensiero che come un proiettile penetra nell’altro. Non si puo’ parlare di autenticita’ laddove esplode il protagonismo assorto a volgare sfacciataggine, ma e’ cio’ a cui assistiamo oggi quotidianamente succubi di una solitudine che c’ingabbia e che ci lascia esplodere con gli altri. Tralasciando le componente malizia o malignita’ riguardo ad alcuni commenti o giudizi legati all'ignoranza restia a farsi ammansire o convertire in intelligenza attiva, i commenti  esposti come apprezzamenti ledono e mortificano perche’ concepiti come un affronto diretto. Uno dei grossi limiti della società contemporanea attiene all’incapacita’ di saper dialogare e di esprimere se stessi. Occorrerebbe destinare un vero programna scolastico di ore e lezioni all’insegnamento della comunicazione non nella veste di arte e retorica, ma come apprendimento della capacita’ di relazionarsi all’altro. Sarebbe giusto che veri e propri professionisti dello strumento del linguaggio relazionale gia’ nelle scuole primarie si adoperassero a tal scopo.

La solitudine e’ causa e conseguenza di questa importante deficienza che riguarda la nostra societa’. L’incapacita’ di riuscire a comunicare comporta caos o silenzio e provoca disturbi nei piu’ fragili. Quanti bambini subiscono l’invadenza di un apprezzamento inaspettato o esagerato? E le donne? La violenza passa attraverso il linguaggio che e’ un universo articolato e frastagliato e in quanto tale per nulla avulso dalla psiche. Per questo va tutelato e sicuramente corretto. Cambiando il linguaggio, modifichiamo la nostra visione del mondo.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001