L’odore delle madri riposa sulle labbra del mondo. Sull’orizzonte tagliente dell’alba e conserva una sensazione di fresco. E’ li’ per sbocciare sul davanzale del mondo a cui si preclude spargendo l’ombra di un sogno, il profumo di una nostalgica mancanza.
il profumo della Madre e’ unico, come la radice da cui proviene e non si può emulare né ritagliare nei ricordi. È una doppia lama che trafigge donandosi, e porge il gusto amaro e antico a chi si sveglia dal sonno notturno e fa ingresso nel giorno. La mamma e’ una carezza di barba bianca, la mamma è sale che regge e percorre il mondo portandosi dentro croci di disperazione e frutti maturi che non avvizziranno mai.
La Madre e’ vita ma anche doloroso inizio da esuli e orfani come fiori che il vento strappa scaraventandoli al vento. La Madre e’ patria erosa dal tempo e melanconia inafferrabile che ci accompagna passo passo sul sentiero della vita ricreandosi attraverso noi. Ognuno è Madre nel momento in cui partecipa alla vita, ma una sola e’ la Madre e santa per vivere in noi attraverso di lei, e morendo con noi conservando il sorriso, E’ santa per la visione di acqua tiepida che ci scorre tra le dita irrefrenabile, vascello labile nel vento che smuove ma non si possiede. Le apparteniamo, ma lei, in quanto madre stende il lenzuolo della vita su cui pascoleremo, conservando per noi la parola fine.