Non si e’mai soli in primavera. Cosa ce lo fa pensare?

La primavera e’ la stagione dell’amore, dei fiori e dei profumi che s’ imprimono al tatto e che il vento non porta via. E’ il tempo di cio’ che rimane, flessibile agli occhi che non si accontentano del diffuso chiarore e si lasciano condurre oltre per scendere in profondita’. Se il vento d’autunno discosta l’attenzione, spirando tra i rami stanchi di trattenere le foglie, la primavera e’ il passaggio tra cio’ che ci incanta e non conserveremo mai a cio’ che invece ritroviamo perseverantemente dentro di noi. La primavera non e’ una stagione ma la vita in se’ che scorre e ci porge l’antico nel presente. E’ il ritorno di chi non se n’e’ mai andato e ha asceso le sfoglie del cielo per sedersi in braccio al nostro cuore. A primavera matura noi rinveniamo il senso di chi siamo in rapporto a chi abbiamo a fianco e ritroviamo dentro di noi in ogni istante.
Maggio è un sogno interminabile dal quale non vorremmo riaverci mai per non smarrire il tesoro che coltiviamo da sempre. I colori ritingono i paesaggi come le rose i rovi, doni bellissimi che colmano la vista e ci riempiono di senso.
È un treno la primavera, che trasporta lontano i ricordi. Noi siamo i vagoni che fischiano la promessa di un convinto restare, mentre i prati già tendono a indorarsi. Sul finire di maggio ci destiamo per riscoprire che la vita non e’ solitudine ma danza con chi si china a baciarci e a ricordarci che all’orizzonte, sempre piu’ oltre gli strilli della sera, ci siamo noi, non anime abbattute,bensì animate di sorrisi sorretti da legami che si frastaglieranno nella luce estiva senza tramontare, senza sfiatare in un doloroso addio.
Non c’e’ stagione più bella di quella dell'amore, del nostro essere qui come una stella caduta dal l'infinito cuore del cielo da cui discendiamo e dal quale da sempre ripartiamo come anelli inseparabili.