Il sogno e il linguaggio delle mani
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Il sogno e il linguaggio delle mani

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San Nicola nero
San Nicola nero

 

Il vero sogno è quando non ci si accorge di sognare. Attraverso il sogno ci ritroviamo nella nostra luce e in Dio. Riscopriamo l'attribuzione della nostra esistenza a Dio e al suo volere, che coincidono col nostro Sé e rendono misteriosa la luce più interiore. Dio è mistero e anche la provenienza dei nostri sogni.

Dio attraverso questi ci comunica quanto altrimenti non sarebbe possibile e lo fa col linguaggio che ci è proprio. È dunque il sogno un incrocio tra noi e Dio. È il tramite con cui Dio visita l'uomo. Tutti i profeti e i veggenti sognano e dalla loro attività onirica traggono la forza per adempiere ai loro compiti. Si vive immersi in altre frequenze e da qui Sogno in affinità con Suono.

Esistono vari modi di comunicare e il sogno è sicuramente quello più emozionale. Anche le dita raccontano e le mani trovano compimento nella comunicazione del fare. Compimento unisce Fare a Luce e la luce per l'uomo definisce e rende concluso un percorso. Hands in inglese Mani ha come riferimento End, Fine. Le mani come massimo riferimento per l'uomo nell'espansione nel fare e nel creare e come intervento nella comunicazione più incisiva rimandano a Main: Principale in inglese.

Abbiamo visto nel precedente articolo l'attitudine degli artisti greco romani a sottolineare l'espressività del soggetto soffermandosi sulle mani e sulle dita. È quanto attraverso soprattutto l'arte bizantina viene trasferito ai Santi della tradizione cristiana. Il linguaggio delle dita diviene categorico in determinati esempi e in quelli in cui i Santi vogliono trasporre l'attenzione da sé stessi a Dio. Non dimentichiamo che i Santi sono tramiti di intercessione. Essi dovrebbero rafforzare la nostra unione in Dio. A riportarci attraverso le inclinazioni soggettive di comprensione e rettitudine ad essere un tutt'uno col Padre. Le dita di Santi come San Nicola di Bari che ci lega alla tradizione ortodosso bizantina, sottolineano attraverso la posizione delle dita il tutto nell'Uno e questo processo avviene per tramite del riassorbimento della Santissima Trinità nella figura del Padre

Altre figure di Santi e in particolare i mistici attraverso l'apertura delle mani si rivolgono al Padre in chiave di esaltazione. All'apertura fa da contrappunto la chiusura delle mani in posizione di preghiera. L'ostrica o conchiglia (Vesica Piscis) indica il raccoglimento in preghiera e l'importanza del silenzio nel ricondurre tutto sé stessi al Padre.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.