Nell'austerità della pietra, l'incontro con Dio. Il Romanico Pugliese e San Nicola
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Nell'austerità della pietra, l'incontro con Dio. Il Romanico Pugliese e San Nicola

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Bari. Basilica di San Nicola
Bari. Basilica di San Nicola

 

Il profilo dell'eternità delle cose è marcato dal passaggio terreno dei Santi. Costoro dimorano nella casa di Dio già quando la loro vita è ombra, prima di incontrare la Luce. È quanto insegna San Francesco di Assisi, festeggiato il 4 di Ottobre, ribaltando in nome di Dio i significati di luce ed ombra.

È luce in noi nonostante intorno ci sia ombra ed è luce quando nonostante le avversità, incontriamo la luce. Ecco dunque la luce assumere le sembianze di un manto bianco e ovattato che si posa sul cuore. Ecco la luce assumere sembianze di pace.

È in tale prospettiva di significato che va compreso il Romanico Pugliese. Se gli altri ordini e stili sono interpretati e apprezzati per la disposizione e l'armonia ricreata dall'uomo negli spazi, considerazione questa valida anche in merito al Romanico, così non è per il Romanico Pugliese. Partiamo dalla considerazione che Romanico è un attributo generico nell'interpretazione di un luogo di culto cristiano medievale. Il Romanico assume connotazioni diverse e diversificate a contatto con le culture locali non dominanti quanto affini al linguaggio simbolico più elevato e nelle mani di una ristretta cerchia di fedeli riconosciuti. Un esempio lampante è l'influenza bizantina nel Romanico di Ravenna e romagnolo. Entrambi rimandano infatti al Sacro Romano Impero d'Oriente e d'Occidente, che ha portato e fuso con le precipue caratteristiche autoctone la Sapienza riconosciuta in Cristo.

Il Romanico Pugliese si riconosce e trae il suo fascino dalla prorompenza della pietra di Puglia. Il bianco e il suo incalzare di effetti di luce ed ombra segue il difficile percorso umano nella fede. Chi è il Santo se non un uomo semplice che ha preso consapevolezza della sua umiltà e semplicità al cospetto di Dio?

Dio instaura con l'uomo un dialogo che assorbe il soggetto, ritirandolo in una prospettiva di vita che non si cura d'altro se non di Dio. Il Romanico Pugliese sorprende nella sua lineare virtuosità. Non vi è in esso alcuna pretesa o alcun presupposto di variazione a un tema unico architetto. Non vi è ambizione di sorta. È la luce della pietra semplice e nobile al contempo, perché connaturata in Dio a invogliare e spingere il progetto di edificazione archotettonica. La Basilica in relazione al Romanico Pugliese non è il risultato di una consequenzialità semantica, ma la traslazione compiuta in chiave architettonica di una identificazione vera e giusta. La Basilica non è il luogo dove si insegna cosa che invece è la Cattedrale e Gotica nello specifico, ma è il luogo Sacro dove si sente e si percepisce l'onda ermetica di Dio. Il suo bussare al cuore attento.

Nel Romanico non c'è elevazione ma discesa in sé stessi nell'incontro con la propria luce. Un mistero questo che unisce il cordone del mondo al ventre della terra e spiega a Bari il profondo senso di riverenza verso San Nicola. Mirabile è stato costui da indossare l'oro giacendo nell'ombra, lì, dove dimorano i misteri di Dio. Il mare di Myra lo congiunge al porto di Bari. Il mare metafora di luce e di profondo inconscio che è tomba dei più arditi misteri. Bari, Bara e Barare trovano espletamento nella figura del Santo. Non si può fingere la semplicità. Non si può toccare la genuinità se non riconduce alla nudità interiore di cui la pietra vergine è singolare metafora. Ascoltare Dio è viverlo nei luoghi del proprio interno, è sentirlo nell'odore del mare nella pietra, che non distrae ma riconduce alla valle delle origini. Ecco dunque San Nicola nella sua duplice veste di Santo Vescovo autorità della Chiesa e di dolce vecchietto che si rivolge ai bambini. Come Gesù prima di lui, è capace di incontrare in sé stesso i deboli e i fragili.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.