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La finestra sullo Spirito - il Centro Tirreno
Approfondimenti di Arte e Cultura a cura della dott.ssa Ippolita Sicoli (Specializzata in Antropologia, Eziologia, Mitologia e Discipline Esoteriche)
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Gio, Ott
L'Osservazione e la Regola dal Medioevo al Rinascimento
Maestro dell'Osservanza: Sant'Antonio abbandona il suo monastero
L'Umanesimo e il Rinascimento aprono a una visione oggettiva del mondo. Questa è possibile in virtù delle posizioni determinate nei confronti di un approccio analitico e scientifico con la realtà. Ciò comporta la fiducia nelle possibilità dell'uomo ma anche la convinzione che tutto sia traducibile in numeri e quantificabile.
L'attinenza ai formulari e ai codici matematici fa sì che l'uomo segua una particolare direttrice anche nell'assimilazione della realtà. La matematica e la geometria educano a saper guardare il mondo e innalzano il quoziente di fiducia dell'uomo in sé stesso. Se nel Medioevo tutto era possibile purché voluto da Dio, già nell'Umanesimo l'uomo diventa padrone del proprio destino impugnando le proprie scelte. Il passaggio da una posizione all'altra non è stato semplice e lo dimostrano gli sbandamenti a cui vanno incontro i giovani rampolli delle più facoltose famiglie aristocratiche, le loro gozzovigliate spesso conclusesi in risse e ferimenti. È come se si fosse passati da un regime di restrizione e condizionamenti eccessivi ad uno stato di libertà fin troppo distratta. Tutto questo si traduce nello slittamento di significato della parola "osservare" da un'epoca all'altra.
"Osservare" nel Medioevo significa attenersi alla Parola del Vangelo trasmessa dalla Chiesa e dai suoi ministri e alla Regola per coloro che intraprendono la via religiosa e monastica. La regola impone un atteggiamento inflessibile nella condotta dell'uomo che deve essere irreprensibile. Una vita fatta di sacrifici e preghiera modella l'uomo del Medioevo il cui unico svago a corte è il trastullamento nei miti cavallereschi.
Dall'Umanesimo in poi "osservare" cambia significato. Si arricchisce di altri connotati che sembrano impoverire i contenuti spirituali. Dobbiamo però prima di affrontare questo discorso fare un distinguo tra Umanesimo e Rinascimento, spesso anche in modo improprio associati quasi fossero un unico movimento. C'è un'assoluta differenza tra i due che li vede correlati per il fatto di essere di evoluzione rispetto al Medioevo. Nell'Umanesimo, come dice la parola stessa, si ha una fioritura della letteratura e di tutte le discipline di pensiero come la filosofia. S'imposta un metodo di studio che permette di scandagliare i temi e i letterati del passato cercando di trarne profitto nel presente. L'Umanesimo pone le premesse al Rinascimento in cui l'uomo partendo dagli studi di base coltivati nell'Umanesimo cresce e sfonda il muro delle sue possibilità. Il rigore e il metodo insieme all'assorbimento del pensiero di scuola aristotelica ed alessandrina consentono una dedizione al mondo delle arti plastiche vissute non come semplice e spontanea emanazione del soggetto artista. Ad esse si viene indirizzati da una sapiente educazione che prevede l'osservazione di determinate regole. L'osservanza passa dal mondo religioso spirituale a quello scientifico e delle forme.
Il Verbo di Dio si trasferisce dal mondo gnostico a quello algebrico matematico ed è dell'uomo motivato a intraprendere il percorso conoscitivo nell'arte e nell'evoluzione del proprio pensiero entrare in contatto con esso e imparare a gestirsi basandosi su di esso. Dio comunica con l'uomo su basi matematiche e l'uomo deve usare le stesse basi per comunicare a sua volta con il suo simile, attraverso la parola e l'arte. La matematica ridefinisce il mondo. Vanno conosciute le regole e adoperando esse l'uomo potrà sbizzarrirsi. Osservanza vuol dire appunto questo e non c'è da stupirsi se un pittore del Quattrocento dedito alla rappresentazione di soggetti religiosi si sia fatto conoscere come "Maestro dell'Osservanza", in quanto inserito nel solco della pittura senese.
L'osservazione è dell'uomo che guarda il mondo secondo parametri ben impostati. L'osservanza è l'attinenza a un determinato codice espressivo fondamentale in qualsiasi ramo e che acquisito crea le basi al metodo di analisi. Lo studio delle etimologie, una seria esegesi biblica, la visione moderna della Storia sono alcuni dei traguardi conquistati dall'uomo durante l'Umanesimo e trasferiti e approfonditi dal Rinascimento. La concezione di storiografia poi ripresa e ampliata nei secoli successivi e nell'Ottocento dovrà molto al Quattrocento e al Cinquecento, sicuramente due secoli cruciali nella storia dell'uomo in Italia e in Europa.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.