La Natura c'insegna il valore della privacy e della individualità. Se ognuno non fosse che la copia degli altri, che senso avrebbe l'amore in quanto assaporamento della unicità altrui? Chi saremmo se non viandanti soli in un amalgama indistinto? Nella Natura l'amore è fertilità che dona bellezza e colori insegnando il valore della stima per se stessi che significa, quando occorre, mettere delle barriere tra il noi di copia e gli altri. Viscido altrimenti apparirebbe il tutto, senza la capacità di soffermarsi anche solo per cogliere una rosa tra le balle di fieno.
Ci selezioniamo e ci scegliamo di volta in volta con l'amore, ritornando nelle ere che passano tra storie e racconti e volte di stelle. Inviolabile e sacro si fa il cielo all'imbrunire e in quella scioglievolezza che rimanda all'intimità del noi. E poi da qui, da questo incontro che ritorna, piano piano la notte si rivelerà, profumando di stelle e di nuova vita.
E per bacio una stella
Fioriscono le nubi,
dove galleggiano le anime.
Sono scogli o illusorie piume del cielo.
Sono faraglioni di sogni di amori mai esistiti.
Raccogliamo tutto ciò
e ne facciamo corone
che adornino le sponde
su cui si adagiano gli amanti.
Come in cielo,
le siepi accendono e nascondono
ciò che agli occhi degli altri mai si denuda.
È una tenda la cortina di nubi
dove si ritira il privato
e nel boato che trafigge il cielo,
tra gli ultimi spasmi
fioriranno le stelle.
L'inizio della fine,
lo schiocco del tempo
a un bacio rubato.
Tutto è qui ora,
sazio e imperdibile
come mai lo è stato.
Ippolita Sicoli