L'amore è presagio di festa. E quale stagione realizza il tempo della festa più della primavera? Ogni festa si accompagna a un ritorno e le rondini sono presenze di luce che spuntano dalla notte dell'inverno per tagliare la criniera del sole con le frecce dei loro corpi. La vera festa è il passaggio alla primavera che risuona dell'alba raggiunta. Si fa promessa di colore tingendo i prati di fiori nuovi e l'arcobaleno coniuga il cielo alla terra. L'equinozio è congiunzione di questo abbraccio che perdura da sempre e sempre si rinnova apportando cose belle.
La primavera è il tempo della ciclicità e delle torte simbolo di abbondanza. Della spumosa panna e poi dei colori giallo e rosso, come doni sparsi in una caccia al tesoro. Le mimose e le fragole compiono la loro fioritura nel verde muschio. Gli agnellini si affacciano sui prati di alta montagna dove i brividi lanciati dal ghiaccio sono ancora forti. Ma nulla più stride e tutto si fa incontro. È questa la festa. È la Primavera.
Qui, ancora
E faremo primavera insieme.
Non sappiamo quando,
e l'arcobaleno svanisce
sulla schiena del colle.
Ritorneranno le rondini
e le albe incroceranno i tramonti
in un tempo indefinito.
Rivedrò i prati della mia infanzia
ora in sonno
tingersi di festa
sotto un sole nuovo,
vergine e antico.
Nell'incanto tutto compare e
i cinguettii in cerchio a orlare una nube.
Una ruota di primavere che gira si allontana,
fin dove fasci di spighe
non si stagliano nel sole.
Qui, ora,
prendi la mia mano e andiamo.
Sfiniti riposiamo
sull'orlo dei giorni,
sul ponte che compare...
nel tempo che svanisce...
per unirci ancora.
Ippolita Sicoli