Occorre essere nelle viscere delle cose per apprezzare l'oltre e il sopra. Il nuovo tetto del mondo che di volta in volta si offre.
Per chi vivesse sottoterra non sarebbe forse il cielo il prato cosparso di margherite bianche, le stelle? Cosa sarebbe il cielo se non espressione dell'esigenza insita nella nostra intimità di perdurare nell'eterno che ci sovrasta? Ogni cosa ha il suo cielo, la spinta a spazi irraggiungibili. Ogni cosa e le profondità del mare che invitano alla risalita del suo volume per poi cogliere tra le increspature delle onde il baluginio della luce.
Odori e pensieri
Vorrei che tu avessi
il volto delle cose belle.
Cose che sono dentro di te e
che i miei occhi esplorano.
Odori e pensieri.
E che vedendomi
brillassi di nuovo.
Come un albero che ha
radici lontane
e si veste a festa di se stesso
in primavera.
Riappropriandosi di sé
non come di un vestito sgualcito,
ma della natura bella
che custodisce preziosa
tra i rami.
Solo tu hai occhi
che viaggiano lontano
e non fanno rumore.
Solo tu mi tendi la mano
scavando un tunnel di luce nell'ombra,
ed io a te porgo
il mio braccio,
affinché tu sappia condurmi
anche all'inferno
dove vedrei che esistono nubi
salvagente da cui tuffarsi
negli arcipelaghi del firmamento.
Ippolita Sicoli