Ci sono persone che come angeli incombono nella nostra vita per avvicinare o curare vuoti lasciati. Sono anime pure, carezze di pensieri rivolte a noi dal cuore smarrito, che ancora amiamo chi non c'è più o non è mai stato.

Laura, amica presenza
Laura, dov'eri tu,
adesso c'è un cumulo
di macerie
in cui s'infilano le pieghe
di un tempo sgualcito.
Non si può parlare di ricordi
se le emozioni tacciono
e i rumori lampeggiano
di un vissuto che parla piano,
di fantasmi che dormono,
a tratti si assentano.
Laura, dov'eri sei tu
non batte più il sole,
amica presenza,
come una mano sul fiore.
Ho infilato le mie dita
tra riccioli di sogni
immaginandoti
con me a passeggiare e a cantare.
Con me, vicina a me.
Laura,
un peso sul cuore e tu taci.
Mi sento perduta
in una stanza nera e sorda.
Avrei voluto tu fossi un uomo
a cui raccontare di me
e di come
immaginavo il primo bacio
condito di albe e chiarori.
Ma tu non sei lui
e lui non c'è
e mentre fuori piove,
io rimango a guardare
stordita
il fondo del cuore,
lì dove si vive e si muore.
Ippolita Sicoli