Sera di luna piena
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Sera di luna piena

Sera di luna piena

Impronte di Poesia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Nessuno pensa a chi con le serrande abbassate dei locali, avverte chiudersi tutte le speranze della vita.

Salvina Felice, stampa dipinto ad acquarello - Notte di luna piena
Salvina Felice, stampa dipinto ad acquarello - Notte di luna piena

 

L'amore arretra per chi non ha famiglia. Arretra e sciupa i sogni e la magia di proiettarsi in una dimensione felice. Perché l'amore e l'affetto sono a tanti negati? Perché le Istituzioni non si curano di alimentare e avvicinare le anime delle persone, costruendo ponti relazionali e luoghi di aggregazione?

 

Sera di luna piena

Luna di latte,
sei fiorita stasera
laconica, lo sguardo acceso,
porti a te il volume del mondo,
rapisci gli occhi
di chi si volta a guardarti.
Ma le porte sono già chiuse
in un giorno che si va già spegnendo.
Cani, gatti e bambini rivolgono a te
guance e inni dormienti,
mentre cade il silenzio
nel rotolare di gomme
che svanisce nell'aria autunnale.

Sono scesa e ho rubato l'istante a un gatto.
L'aria è distratta e dura come acciaio
nella chiusura dei cuori
dietro pallidi vetri.

È spuntato dal buio
e mi è venuto incontro miagolando
come una nuvola di magia
nella lama tagliente della sera.
E ti ho respirato.

Ho il cuore in subbuglio
perché tu non ci sei
e sul tuo davanzale forse,
una lampada splende
nella stanza lucida e ambrata.

Non si è mai soli
se si accoglie il clamore della gente.

Io ora mi raccolgo nella vestaglia
e ti annuso attraverso la luna
indifferente ai lamenti del mondo.

Perché nessuno si cura
dei cuori desolati?
Perché stiamo come lampioni
a rendere vivibile il deserto degli altri?
Tu mi pensi e volgi lo sguardo alla luna.
Sei vastità e lontananza che comprime.
Un'immagine pura e semplice
per cui sono niente
come i legami sciolti
che via via camminano
senza forma, e preparano
la nebbia dell'inverno
a deformare gli specchi del mondo.

Ippolita Sicoli

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.