Nessuno pensa a chi con le serrande abbassate dei locali, avverte chiudersi tutte le speranze della vita.

L'amore arretra per chi non ha famiglia. Arretra e sciupa i sogni e la magia di proiettarsi in una dimensione felice. Perché l'amore e l'affetto sono a tanti negati? Perché le Istituzioni non si curano di alimentare e avvicinare le anime delle persone, costruendo ponti relazionali e luoghi di aggregazione?
Sera di luna piena
Luna di latte,
sei fiorita stasera
laconica, lo sguardo acceso,
porti a te il volume del mondo,
rapisci gli occhi
di chi si volta a guardarti.
Ma le porte sono già chiuse
in un giorno che si va già spegnendo.
Cani, gatti e bambini rivolgono a te
guance e inni dormienti,
mentre cade il silenzio
nel rotolare di gomme
che svanisce nell'aria autunnale.
Sono scesa e ho rubato l'istante a un gatto.
L'aria è distratta e dura come acciaio
nella chiusura dei cuori
dietro pallidi vetri.
È spuntato dal buio
e mi è venuto incontro miagolando
come una nuvola di magia
nella lama tagliente della sera.
E ti ho respirato.
Ho il cuore in subbuglio
perché tu non ci sei
e sul tuo davanzale forse,
una lampada splende
nella stanza lucida e ambrata.
Non si è mai soli
se si accoglie il clamore della gente.
Io ora mi raccolgo nella vestaglia
e ti annuso attraverso la luna
indifferente ai lamenti del mondo.
Perché nessuno si cura
dei cuori desolati?
Perché stiamo come lampioni
a rendere vivibile il deserto degli altri?
Tu mi pensi e volgi lo sguardo alla luna.
Sei vastità e lontananza che comprime.
Un'immagine pura e semplice
per cui sono niente
come i legami sciolti
che via via camminano
senza forma, e preparano
la nebbia dell'inverno
a deformare gli specchi del mondo.
Ippolita Sicoli