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La decadenza dell'Umanesimo all'apertura delle Olimpiadi
Dio è pensiero di rettitudine. Capiamo dunque perché oggi sia scomodo Dio e sia diventato scomodo pensare. È impossibile separare Dio dal Pensiero, per quanto quest'ultimo sia assolutamente limitato.
È questa la ragione per cui i Filosofi antichi insieme alle indagini sull'uomo attraverso la dicotomia tra Spirito e Materia si sono interessati di Dio e del Cosmo. Se consideriamo il Pensiero in chiave bruniana, comprendiamo la potenza creativa e la sua sostanza plasmatrice di cui si occuparono prima di Bruno i Neoplatonisti che influenzarono grandemente le teorie del filosofo mago.
Il pensiero di Dio è emissione di luce creatrice. Egli li creò maschio e femmina e diede vita al Cosmo attraverso l'alternanza della dualità e le prospettive di incontro. L'incontro è possibile solo attraverso il sentimento d'amore col quale ritornare all'essenza del pensiero divino antetempore e al regime degli archetipi in cui compare la figura sacra dell'Androgino.
A essere beffeggiato dalla cultura attuale che poggia su pilastri di perfida ignoranza è proprio il Due quale espressione della realtà. Il Due ci parla dell'interazione di Dio con l'essere umano che in quanto persona è responsabile di pensiero e azione. Intervenire sul due, manipolarlo fino ad alterarne la percezione è nell'intenzione dell'egemonia Globalista affinché si dia vita a un nuovo inizio stabilito dalla compresenza forzata e indotta del due nello stesso individuo. È questa una vera e propria contaminazione volgare della Diade, che mina il pensiero dell'individuo neutralizzato al punto da rispondere alle esigenze puramente istintuali e bestiali.
La grassona della parodia del Cenacolo di Leonardo portata alle Olimpiadi e che ricorda Big Mama nelle sue più becere esibizioni è il manifesto di presentazione della nuova figura di donna a cui stiamo andando incontro. Lo stesso dicasi della figura di Bacco sempre trasposta alle Olimpiadi che ha fatto gridare al non senso. Ebbene, queste orride pagliacciate uno scopo ce l'hanno eccome! Non sono fine a sé stesse. Parlano di evidenti incroci o per meglio dire innesti a cui devono ambire i nostri giovani in nome esclusivamente di una libertà arbitraria, l'unica che a loro verrà concessa. Una sola è la vera libertà e coincide con la conoscenza di sé stessi, possibile attraverso il Pensiero. E la conoscenza, quella vera, porta a comprendere il Sacro che c'è in noi.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.