Femminicidi e violenza gratuita. Fotografia di un mondo allo sbando
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Femminicidi e violenza gratuita. Fotografia di un mondo allo sbando

l'Opinione
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Femminicidi e violenza gratuita. Fotografia di un mondo allo sbando
Femminicidi e violenza gratuita. Fotografia di un mondo allo sbando

 

Contrariamente a quanto si affermava anticamente, traendo ispirazione dai Miti, il mostro è colui che non si mostra. La persona che tradisce il suo aspetto bello e invitante. A determinare questa nuova narrazione del mostro è stato lo spostamento dell'attenzione dell'uomo dal proprio centro alla realtà che lo circonda.

Come ben c'insegnano i Miti interpretabili a più livelli, i mostri sono la proiezione dei lati infimi dell'uomo. L'eroe è colui che li combatte e vince, riportando l'ordine in sé stesso e nel suo mondo.
La tragedia ci ha portati ha considerare gli aspetti in ombra dell'uomo che non ha bisogno di nulla se non di portare alla luce sé stesso e i suoi lati nascosti, altrimenti diventa un pericolo per sé stesso e per gli altri. È della tragedia infatti confondere le acque del mito in cui la donna è la strega cattiva da vincere, di contro alla madre e moglie premurosa. I caratteri nel mito sono ben riconoscibili e definibili. I mostri sono creature a sé stante, giganti brutali e poco intelligenti, esseri cavernicoli che forse forse erano anticamente alla base del processo evoluzionistico dell'uomo.
Oggigiorno sembra che siamo precipitati nell'epoca del subbuglio tragico. Anzi, diversamente dalla tragedia in cui l'uomo ambiva a trascendere le sue imperfezioni umane per conquistare la luce divina, oggi di umano all'orizzonte non si ravvisa più nulla. È questa la società degli ibridi in cui il meticciato fa da sfondo a una nuova cultura che s'impone come sostitutiva della precedente legata inossidabilmente alle radici dell'umanità da preservare e tramandare.

Checché se ne dica, anche la Tragedia ha i suoi tramandamenti, ma, a differenza del Mito, i suoi testi sono stati fissati su carta dai tragediografi la cui singola creatività ha differenziato quanto è un prodotto della narrazione orale e collettiva, da quanto è invece espressione del singolo autore che propone la sua lettura interpretativa della realtà.

Oggi nulla è teso ad arricchire nel senso della costruzione e tutto sembra essere finalizzato alla distruzione del mondo tradizionale, tramite un modello innovativo che non ha alcuna radice né tanto meno ragione di essere, se non quella di portare la confusione in luogo dell'ordine naturale. Il modello dell'ibrido è ovunque. Si è iniziato dalle automobili, per poi arrivare a intaccare l'uomo sempre più snaturato e sempre più orientato alla robotizzazione, perché si parte dalla convinzione, a mio avviso errata, che l'intelligenza artificiale sia gestibile e manipolabile. La Scienza non si è fermata qui. L'isolamento da Covid aveva l'obiettivo di snaturarci dalla dimensione della socialità per orientare l'attenzione soprattutto dei giovani verso la comunicazione virtuale. Ne è conseguito che a differenza dell'uomo, il computer comune non ha la capacità di contraddire il punto di vista altrui e di fatto questo limite ha reso i giovani meno disposti ad accettare le opinioni altrui e alquanto rabbiosi.

Proseguendo sulla linea dell'ibrido si è giunti all'accettazione del neutro come genere da propinare in vista di una umanità moderna e progressista. A farne le spese non sono tanto le donne inseguite da prototipi pseudo maschili irretiti dall'uso dei collant autoreggenti smagliati che suggeriscono la violenza invece della trasgressione. Ma poi, trasgressione a cosa? Alla tenerezza che gli uomini pur di difendere il loro genere in estinzione non riescono più ad esternare?? A rimetterci sono in primo luogo proprio loro che per obbedire ai segnali che una società distorta invia, ricercano l'aggressività come forma di rivalsa, da scaricare su quello che appare come il sesso debole dalla società tutelato.

Ma siamo davvero sicuri che la donna oggi sia il sesso debole? Nonostante i femminicidi che insisto nel dire sono l'effetto palese di un sovvertimento senza senso che riguarda anche la differenza di genere, ritengo che oggi non esista alcun sesso debole. Esistono persone singole, frustrate da una società che impone loro di modificarsi e di accettare l'ibrido anche sessuale. Le uniche vere vittime sono i bambini ancora anime genuine che subiscono già dalla prima infanzia manipolazioni di ogni sorta, anche ad opera di una scuola pubblica che, serva delle regole politiche, agisce di riflesso agli ordini imposti da chi manovra la società.

Professori aggrediti, studenti accoltellati o suicidi, femminicidi... Non sono altro che la risposta a un cambiamento che non è tale, o almeno non risponde ai classici requisiti. Riportiamo tutto all'ordine precedente se non vogliamo osannare la violenza e condurci in sacrificio alla morte. Iniziamo da noi singolarmente a fare un passo indietro per volta, partendo proprio dai cosiddetti modelli da emulare: cantanti, attori, influencer.... Spegniamo l'interesse verso chi invoglia a trasgredire in modo sconcio, diseducante...spingendo a tradire la natura che ognuno si porta dentro.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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