Il verdetto finale che assolve Berlusconi da ogni capo d'accusa, ad occhi bene attenti dimostra quanto in grande sta avvenendo nel mondo. Ossia il passaggio da una realtà geopolitica unipolare ad un'altra bipolare se non persino multipolare.
Berlusconi a volte con ironia, se non con pesante sarcasmo, è stato definito l'ultimo baluardo di quella italianità vecchio stampo della battuta facile, del latin lover, del commediante. Pertanto messo all'angolo per reati inesistenti da chi lo ha giustamente inteso come un disturbatore d'intralcio ai piani mondialisti della sinistra democratica.
Intanto, in attesa che si pronunciasse la corte definitivamente su di lui, c'è stato il Covid, la politica vaccinale con il Green Pass, il risveglio psichico da parte di più di uno. L'uscita drammatica dal Covid e l'affondo pianificato dell'economia italiana anche a seguito delle politiche green.
La visione delle cose sta mutando considerevolmente e consideratamente, e Berlusconi viene concepito, seppur con le sue notevoli omissioni, il faro acceso sulla verità dei fatti. Quanto espresso a riguardo di Putin e contro l'accanimento bellico di Zelensky rivela una presa di coscienza sulle reali ragioni dell'invasione ucraina. Le sue considerazioni non sono quelle dell'amico di Putin, come qualche giornalista di Sinistra tende a fare credere, facendo gli interessi delle politiche atlantiste, ma espressione di chi difende la propria autonomia di pensiero, di contro all'ovattamento mentale globalista.
Anche a seguito delle pagliacciate di Sanremo espressione del Transumanesimo firmato Sinistra Democratica, le parole di Berlusconi invitano tutti a un severo cambio di rotta, affinché si ritorni sulla strada della tradizione che per quanto lacunosa, non arriva mai alle pagliacciate squallide e distorsive degli attuali modelli politici economici e culturali della Sinistra.