Richiamo 1, richiamo 2, richiamo 3... è così che è stata inaugurata l'era del Green Pass, per riappropriarci della nostra vita e della nostra normalità, ci viene detto, come se per la nostra vita e la nostra normalità dovessimo chiedere il permesso a qualcuno.
Dal monento che questa è la strada tracciata dai governanti, sarebbe giusto chiedersi se il cittadino è considerato ancora persona o piuttosto prodotto dello Stato. Non è un caso che il Green Pass ricordi il codice a barre apposto sui prodotti immessi sul mercato, rendendo tangibile ma ancora fantascienza nei più ottusi per i più ottusi la rivoluzione socioeconomica d'impostazione cinese che vede l'individuo una marionetta o meglio uno strumento utile al fine di portare potere e soldi alla dirigenza imprenditoriale. Ogni istituzione, dalla laica alla religiosa, viene riconosciuta complice di questa operazione di stravolgimento della società. L'essere umano è considerato non più persona, bensì prodotto manovrabile e gestibile a seconda delle necessità.
Nei miei precedenti articoli mi sono lungamente soffermata su tali argomenti, paventando il passaggio dall'Umanesimo al Tramsumaesimo e andando oltre, all'interazione tra l'uomo biologico e le nuove frontiere cyber che renderanno l'individuo sempre più dipendente dalla tecnologia attraverso i microchip. Storia vecchia, molti diranno. Se ne parla da tanto, ma ancora non se ne vede l'ombra. Solo chiacchiere al fine di screditare virologi e case farmaceutiche. Amara realtà è invece l'aumento dei prezzi che scatterà da ottobre e che getta dubbi concreti sulla cosiddetta ripartenza.
Chi difatti potrà permettersi il biglietto d'ingresso al cinema o al teatro avendo uno stipendio ingessato da tempo, ed è quindi in difficoltà nel pagamento di tasse e bollette? Ancora una volta a trarre guadagno è proprio la Cina, partner indiscussa delle politiche economiche italiane e leader del settore del vestiario a scapito della qualità.
Richiamo 1, richiamo 2, richiamo 3 e la paura di essere prima sospesi, poi liceziati del tutto consolida il rapporto di sudditanza cittadino-autorità. Questo discorso non è valido per tutti, chiaro. Solo per quei cittadini ultimi nella gerarchia del potere ma fondamentali a mantenere in vita questa ben congegnata nuova struttura sociale a cui hanno contributo i tanti cittadini accecati dallo spettro del virus. Il Gren Pass è la garanzia per non sprofondare. Peccato che a non correre questo rischio siano tutti coloro che non sono chiamati all'adempimento di quest’obbligo, a differenza di tutti gli altri, la stragrande maggioranza a cui a quanto pare neanche più il Green Pass sembra bastare, a meno che non sia accaccopagnato dall'esito dell'ultimo vaccino. Il progresso va avanti, ma i diritti sociali sembrano camminare all'indietro e allargare ulteriormente la forbice tra chi è in alto, veramente pochi, e i sottomessi, da decenni mai così tanti.