Involontariamente l'attuale papa ci consegnerà all'Ebraismo. La situazione sta sfuggendo di mano a Francesco il quale, di supporto al piano Kalergi di cui è ancora il suo detonatore autorevole, pensava di stringere sodalizi importanti con l'Islamismo ben rappresentato dalla moltitudine di immigrati che attraverso le rotte mediterranee sta confluendo in Europa.

Significativa anche la presenza dei fuggiaschi mediorientali che, varcando la porta balcanica, irrompono nei territori europei, sfidando le temperature glaciali di questi giorni. Francesco non si arrende. La sua politica procede a passi di valzer con le direttive del governo Conte per il quale l'autorizzazione all'apertura dei porti, contrariata da Salvini, va a confliggere con le misure restrittive di una Sanità sempre più autarchica. La Chiesa si sfalda portando benefici a chi persegue la linea difensiva e rigorista dei padri fondatori che riconoscono nell'Ebraismo il giusto pugno di ferro a un'ideologia di libertinaggio religioso a cui sembra condursi Francesco. La barca dei pescatori citata nel Vangelo traballa per le forti contraddizioni che troverebbero nella pandemia una giustificazione che non regge.
Ci hanno tolto finanche la possibilità di errare, un privilegio remoto che andrebbe di pari passo con uno stile di vita pregno di quella socialità che ci viene ora negata. I nostri giovani sono difatti privati dell'opportunità di fare esperienza confrontandosi col reale che non è minimamente associabile al virtuale fatto di volti sorridenti che imperversano sui social. Altro che famiglia Mulino Bianco! Tutto il repertorio di immagini false e costruite che affolla i social nei più deboli porta a una condizione di disagio psicologico, determinando la loro chiusura. I nostri adolescenti si rintanano sempre più nei confinati spazi della propria stanza per molti versi una cella vera e propria. Chi è impedito nell'avviare o portare avanti una seria relazione sentimentale, deve fare i conti con quanto mostra il virtuale. Questo, riproponendo sempre le stesse situazioni, non fa che precipitare nella depressione chi non si sente all'altezza dell'attuale vivere.
Siamo sulle sabbie mobili. Un solo passo e si scompare divorati da un'esistenza che di vita non ha più nulla. Ci è negato fare conoscenze e il confronto con la realtà vera. Tutti i media concorrono a far apparire il lupo il buon pastore, offuscando la coscienza di chi ha colto il raggiro. Anche ai vertici la confusione insiste e non si sa più chi detiene lo scettro di comando. Conte o il papa? Galli o Speranza? La settorializzazione delle competenze è scomparsa, annientata dal puro gioco del potere che ha eclissato il senso del dovere, portando avanti i diritti di chi sta annientando il singolo e uccidendo lo spirito sociale. L'autorevolezza è stata eclissata dai pieni poteri ingiustificati da parte di chi si arroga il diritto di gestire i flussi umani e la vita di tutti. Dio non c'è in tutto questo e né potrebbe trovare posto. Talmente lontani si sono fatti gli uomini da Lui e dalla sua voce.