La societa' dei nani e dei portatori di luce
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La societa' dei nani e dei portatori di luce

La societa' di nani e dei portatori di luce

l'Opinione
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In una società che si affida troppo all'immagine, siate altro, coltivate il vostro mistero.

La societa'  di nani e lo scardinamento della tradizione
La societa' di nani e lo scardinamento della tradizione

 

Agite non in vista del successo immediato, ma di un tempo esteso oltre l'orizzonte. Il mistero rende immortali.

Solo ai grandi è dato essere se stessi. Pertanto, crescete in cultura vostra, leggete non solo libri, ma anche imparando a confrontarvi col mondo che vi circonda. Soprattutto, accordatevi a voi stessi. Svilupperete la capacità di guardare oltre. Questo a proposito di oggi, di questa società di nani in cui occorre uno sforzo maggiore rispetto al passato, per sviluppare senso critico e non per distinguersi narcisisticamente.

Oggi si ambisce alla polverizzazione di quanto creato e non ad eccellere. La ricerca dell'eccellenza mette in moto meccanismi di competizione che penalizzerebbero le roccaforti del potere. L'ideologia mai come oggi è stata al servizio del dio denaro che viene santificato attraverso giri e raggiri di potere che violano la legalità. Oggi, anche solo lavorando all'interno di una multinazionale con regolare contratto, si partecipa alla distruzione del mondo. La Mafia è oramai un fenomeno globale e di capitalizzazione dell'economia. Urge pertanto ritornare al valore del singolo e alla riscoperta di lui legato al concetto di comunità. Urge ritornare all'economia della terra. La terra riconduce ai valori e ci vorrà del tempo prima che del deserto escano i primi germogli. Intanto ciò che è piccolo protegge ciò che è nascosto e lievita nell'ombra. Se la cultura è da sempre rapportata al sole, un Governo che sostiene l’ombra, tende a schiacciare i portatori di luce, ossia le menti pensanti e gli artisti. Ciò che è piccolo nell'anima non potrà mai diventare grande e guarderà con occhio assassino chi è migliore e ha un seguito. È triste vedere persone nate con il seme della dignità calpestate e finite sul lastrico. Il genio dell'arte che diffonde valori e assicura la prosperità e il foraggiamento di cuore e pensiero, oggi vive la disperazione, non solo dell'incomprensione ma proprio dell'avversione dell'ignoranza del cuore, la peggiore. La cecità interiore non partorisce visioni profonde come siamo portati invece a credere riconducendoci agli studi omerici. Questa regia che ci governa ha propositi che offendono la dignità individuale in rapporto alla sacralità del tessuto interiore. Quando si vuole falcidiare una società, si parte dalla cultura del nemico che tende a formare nodi sulle basi ancestrali che hanno determinato riti e culti.

La cremazione di corpi avvenuta col pretesto di una strage pandemica, esprime in realtà la volontà di scardinare la cultura interiore e ritualistica tramite cui il funerale santifica l'anima del deceduto e gli assicura una vita oltre la vita. Il funerale accomuna e in virtù del rito di coralità si diffonde l'energia di costruzione. La civiltà si forma tramite l'impulso dato alla prospettiva di eternità inculcata dalla vita sulla morte. Un'esigenza che si cristallizza e diviene speranza se non certezza, e fa sì che la vera cultura s'impianti sulla fede nell'eternizzazione dell'anima. Foscolo e i poeti arcaici ci insegnano quanto detto. L'arte e i suoi custodi si battono a partire da questo principio per la vita. Alla cremazione con la beffa aggiunta del pagamento a carico dei parenti tra l'altro rimasti nel dubbio sulla causa di morte del loro caro, fa da contrappunto il riscatto pagato per la liberazione di Silvia Romano. Una vera e propria farsa. Il Governo dello scardinamento sta di fatto sovvertendo il senso delle parole che va a incidere sull'analisi lucida dei fatti.

Quale riscatto e quale libertà? La signora Romano è giunta in Italia come chi si ritira da una bella vacanza con la voglia di rivedere la propria famiglia d'origine. Molto diverso il suo atteggiamento da chi e’ vissuto tra gli stenti di una prigionia a cui è stato costretto. E’ arrivata per giunta incinta del suo "carceriere", è scesa dall'aereo fiera della sua nuova fede musulmana. Quale sindrome di Stoccolma? Da lei nessuna misura cautelativa o restrittiva è stata osservata a dimostrare che chi rompe le regole con la tradizione, avrà plauso e sostegno dal Governo che con la compiacenza di Bergoglio tende a sovvertire i veri principi del Cristianesimo. Chi ci governa non si ferma dinanzi a niente e prosegue nella desertificazione dei valori tesi a sostenere la cultura di un popolo. L’evidenza è data dalle nuove misure che riguarderanno il rientro a scuola dei ragazzi a settembre. Sempre più isolati, i nostri figli non parteciperanno attivamente alla costruzione di un progetto che non sarà fondato sullo scambio del pensiero e del confronto. Intimoriti e intiepiditi da un clima di preoccupazione esagerato, non sperimenteranno la loro evoluzione con la condivisione di fatto bandita dalle previsioni di Conte. È triste tutto ciò, come triste è la scena del film Il dottor Zivago in cui gli occhiali vengono calpestati da una folla inferocita che porrà le basi al Comunismo, sovietico secondo cui l’uomo non conta niente, come niente contano le sue passioni.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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