E così, oltre all'eliminazione dei Crocifissi dai luoghi pubblici, alla tassa sulle merendine... un'altra trovata che sarebbe troppo chiamare proposta arriva dall'attuale governo giallo rosso. Abbassare la soglia d’età a sedici anni per gli aventi diritto al voto.

La proposta sta per varie ragioni riscuotendo diverse critiche e sembra scaturire dal fenomeno mediatico di Greta Thunberg la quale alla precoce eta’ di diciassette anni tiene banco nelle convention mondiali su clima e ambiente. La gioventù di oggi appare quindi alla massa intelligente e coscienziosa al punto di occuparsi di quell'attualità seria che un tempo, salvo qualche caso raro, era appannaggio degli adulti.
Ma è proprio vero? Al di la’ di scioperi e slogan quanti adolescenti possiedono oggi, nell'era della distopia virtuale, una visione nitida e reale di quanto accade? Non sono forse loro le prime vittime della confusione odierna che travolge il sociale? Tutti si lamentano del nichilismo giovanile che, salvo qualche rara eccezione mortifica adulti e non solo, a incominciare dagli insegnanti spesso nella scomoda condizione di dover sopperire alle carenze di quei genitori sempre più latitanti. E allora, quali le ragioni di questa proposta?
L'adolescenza, il mondo liceale pullulano di sogni e aspettative che vedono spesso un coinvolgimento emozionale incapace di dare le giuste risposte a interrogativi spesso destinati a rimanere insoluti tutta una vita. Il desiderio di anarchia, di svecchiamento, di delineare e alimentare una identità in fieri che non ha nulla a che spartire con i precetti impartiti dalla tradizione, sono le vibranti molle di un incantato attivismo che si fa spazio tra i giovani spesso troppo giovani in quanto a maturità, per trarre giuste elaborazioni da testi di autori e filosofi impossibilitati a tramontare. L'idea di libertà sposa un ideale di trasgressione e sbriciolamento di quei muri, non sempre necessario per misurarsi con la novità e il cambiamento. La violenza spesso si accompagna all'imposizione delle proprie idee carenti di quel confronto dialogico oggi difficile da costruire anche in età avanzata. Diciamolo, i giovani di oggi sono intolleranti a regole e costumi predefiniti e vanno alla ricerca di quel nuovo e inappagabile da raggiungere. L'anarchia diviene espressione di un volo oltre ogni ostacolo e responsabilità, spesso capitolante in un destino mortale.
Non c'è adolescente che non abbia desiderato almeno una volta di partire verso una meta indefinita e di non tornare più. Non c'è adolescente che non abbia ambito al confronto col diverso almeno una volta perché le pareti di casa gli stavano troppo strette, che non abbia desiderato una vita da girovago, chitarra in spalla con cui voltare le spalle al mondo... Non c'è adolescente che non sia Comunista, perché essere comunisti significa a quell'eta' essere liberi.
Allora, detto ciò, a chi giova approfittare del voto giovanile? Sicuramente proprio alle Sinistre in vigore al Governo che si sentono venir meno la terra sotto ai piedi per colpa di una politica fin troppo estroversa che non intercetta l'elettorato maturo. Tra fallimenti vari dal fronte dell'immigrazione a quello che prevede l'obbligo della moneta elettronica inaccessibile soprattutto per gli anziani e per quei genitori che non rinunciano a concezione vecchio stampo dei modelli formativi, l'unica speranza per non tramontare nella tempesta è captare gli adolescenti già ammorbiditi dalla figura di Greta presa a modello.
Allora c'è da stare veramente in guardia e non lo dico da persona restia ai cambiamenti. C'è da stare attenti perché quei ragazzi incapaci perché viziati, di formulare un sano contraddittorio senza chiedere elargizioni in cambio, un giorno chiederanno un conto amaro che la nostra società così travagliata sarà incapace di saldare. Mai approfittare dei deboli, perché quei soggetti deboli per qualcuno in quanto strumentalizzabili, nascondono un lato da leone che aspetta il giusto momento per essere svegliato e qualora accadesse, siglerebbe la fine senza alcuna alba per tutti.