E come volevasi dimostrare, in Italia ha vinto Salvini. Ma è proprio così?

Il quadro che si presenta dopo le ultime Europee qui in Italia è sconfortante nonostante la vittoria di Salvini. La nazione mostra la sua fragilità capillare da Nord a Sud con un territorio variegato e mal assemblato, affatto unito.
Milano e Roma nelle comunali passano al PD segno dell'ingovernabilita’ delle due capitali, la prima economica, la seconda amministrativa, alla luce delle forti crepe gia' esistenti aggravate dall'insuccesso di una latitante politica d'integrazione. Il dato drammatico che viene fuori è la vittoria proprio di quelle forze a sostegno della politica immigrazionista.
Quali le cause? Sicuramente il frastagliamento di vedute in seno al M5S ha danneggiato Di Maio e i suoi, comportando una traslazione di voti a favore del potenziale nemico in realta', per vedute, il PD di Zingaretti, l’unico vero alleato. Gli slogan sull'onesta' sfoderati da Di Maio non sono riusciti a velare gli occhi a quanti sono stati in grado di vedere oltre gli sbandieramenti retorici di chi si poneva a rotta di collo a favore del cambiamento che di fatto ha negato nella vacuità di idee.
I principi stanno trionfando nel bene e nel male. Così come i nazionalismi, i veri embrioni del cambiamento europeo, a iniziare dalla vittoria incassata dalla lady di ferro francese Le Pen. Colpo duro dei Greci inferto a Tsipras a seguito del forte indebitatamento nei confronti dell’arcigna Germania che si riconferma leader con la Merkel, nonostante la sensibile ascesa dei Verdi riscontrabile in tutti i Paesi dell'Eurozona. Orban si posiziona al 56% in un’Ungheria sempre più antagonistica alle direttive europee, mentre Farange in Inghilterra si porta al primo posto con la sua ideologia antieuropeista.
In conclusione, si può parlare di rivalsa dei Nazionalismi, ma non c'è trionfo dei Sovranisti. L'Eurozona rimane saldamente ancorata alla sua ideologia capitalistica che fa della BCE il suo nucleo rappresentativo.
Ritornando in'Italia, qui i sovranisti non incassano alcuna vittoria se si pensa che le forze politiche contrapposte al nazionalista Salvini, includendo i Pentastellati, sommate, di poco rimangono sotto le fazioni di Destra capitanate da Lega e FdI. Ancora una volta l'Italia sta rivelando recrudescenze politiche pregresse penalizzando sempre le solite aree che, pur di ottenere un contentino misero, si lasciano abbindolare dal politicante che dietro le quinte trama a loro sfavore. È quanto emerge dal voto delle Europee al Sud. Qui la Lega vince ma non trionfa, segno questo di quanto la politica assistenzialista del Meridione non sia un retaggio lontano, bensì una realtà capace ancora di resuscitare fantomatici entusiasmi nell'immaginario collettivo di questo popolo. Uno storico risultato riporta la Lega a Riace simbolo del fallimento immigrazionista rappresentato da Lucano, e a Lampedusa dove gli sbarchi si susseguono. Un trionfo laddove il RdC porta un grande successo di eco alle Sinistre che nelle Comunali si riconfermano a Bari con la rielezione di Decaro.
Cosa accadrà da domani in poi in un Paese il nostro, abituato agli inciuci e alle alleanze sottobanco? Una maggiore trasparenza auspichiamo tutti nella speranza ancora una volta che non sia il cittadino medio il vero tartassato da una politica fiscale che finora ha pressato con richieste senza un ritorno effettivo in adeguati servizi. E comunque sia, la battaglia si è appena aperta.