Ci sono notizie che non si vorrebbe apprendere mai, specie alla Vigilia di una festa sacra e che accendono polemiche, per certi versi coraggiose, su quelle che sono le priorita’ da perseguire nella societa’ odierna
Sì può morire a 13-14 anni in una discoteca? È la prima domanda da porsi. Al di la’ dei soliti discorsi sull'inefficienza del servizio d'ordine che, nel caso specifico della discoteca vicino Ancona, non ha controllato a dovere i ragazzi all’ingresso in vista del concerto di un rapper in uno spazio che poteva contenere solo 870 persone, ci sarebbero tante altre riflessioni da fare e su cui soffermarsi. Ognuno ha i suoi gusti, ma come possono una madre e un padre appoggiare la decisione di un figlio minorenne di partecipare a un concerto che per ritmi e testi e’ un istigamento alla violenza? Quali modelli siamo disposti ad assecondare pur di non scontentare i nostri figli? La pace in famoglia oggi sembra un’utopia. I figli non ascoltano i genitori e spesso spaventano con i loro atteggiamenti insofferenti verso l’autorita’ che questi ultimi non trasmettono più. a farne le spese spesso sono proprio le madri Indotte ad accontentarli oppresse da una vita fatta di lavoro senza sosta e scontenta per la mancanza di dialogo col proprio partner. E’ questo il quadro che emerge delle famiglie attuali in cui spesso passa per violento il genitore che si permette di proferire un no secco ai figli troppo piccoli per essere definiti ragazzi e che con boria eccessiva si considerano ometti.
I minorenni morti in discoteca erano poco piu’ che bambini e il dovere che ormai i genitori hanno dimenticato e’ quello di proteggere i loro figli, forse perche’ proteggere un figlio comporta sforzi e impegno che i genitori investono in altro. Viviamo nella societa’ fluida e fluttuante che galleggia a stento tra i marosi della violenza. Siamo parte di una umanita’ scardinata dai suoi principi basilari, dalla differenza tra diritti e doveri che spesso i genitori tralasciano di far osservare per non venire tagliati fuori dalla vita dei loro figli troppo piccoli per essere definiti ragazzini, ma al tempo stesso non piu’ bambini anime ingenue e innocenti.
E’ ora che la societa’ si assuma le sue responsabilita’ nell’educazione dei singoli che siano figli o genitori,perché non serve il bagno di lacrime a fatto compiuto. Un minore che entra in discoteca sballato dall'alcool e da altre sostanze e’ espressione del degrado morale che ci rappresenta e della famiglia fantasma responsabile della sua morte.