Anna Frank, l'urlo degli stadi e la Storia dimenticata
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Anna Frank, l'urlo degli stadi e la Storia dimenticata

Anna Frank, l'urlo degli stadi e la Storia dimenticata

l'Opinione
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Che lo sport, il calcio nello specifico, sia il termometro del malessere sociale attuale, ormai non sorprende piu' alcuno.

Anne Frank's diary
Anne Frank's diary

 

Gli stadi vanno sempre piu' assomigliando alle arene di eta' romana in cui il popolo, e in primis chi lo governava, davano sfogo alle loro pilotate frustrazioni o all'alterigia di chi comandava. E' vero, oggi tutto avviene secondo norme prestabilite. C'e' un arbitro che impedisce ogni forma di abuso e di sopruso tra le due squadre in campo, o almeno cosi' dovrebbe essere poiche' l'imparzialita' e' sempre in difetto, ma di fatto l'odio, la rabbia, le frustrazioni giovanili e non solo sono rimaste le stesse. Come se in 2000 anni di storia non fosse cambiato nulla.

Un tempo c'erano i leoni, oggi una tifoseria scalmanata disposta a fare a pezzi il giocatore della propria squadra del cuore per un goal mancato, o l'allenatore o l'arbitro per aver fatto incassare una punizione laddove non ci voleva. Sappiamo che il calcio oggigiorno e' un vero e proprio business che sotto banco tocca campi talmente vasti e riprovevoli che con lo sport hanno ben poco in comune. Compravendita di calciatori a suon di gettoni d'oro, societa' milionarie, paparazzi e modelle d'ultimo grido e per chiudere, anche lo scandalo dopping.

Il calcio non si fa mancare niente e nessuno e sembra essere insieme ai talent televisivi l'unica via d'uscita ad una vita senza altre ambizioni. Il mondo del calcio alletta sempre piu' giovani incantati dai loro paladini di squadra che bucano lo schermo fuori dai campi da gioco, apparendo negli spot televisivi al fianco della bellona di turno. Fin qui, aria fritta qualcuno direbbe. Cose sapute e risapute insieme agli scandali appartenenti ormai a un ben piu' ampio sistema che non scandalizza piu' nessuno. Striscioni, gesti eversivi ed offensivi dalle frange anarchiche degli Ultras, petardi in campo, urla, il branco che attacca all'uscita dallo stadio e poi...la memoria oltraggiata da parte di chi ignora la storia e le sue zone buie e, pur di creare scalpore e aizzare le folle, nella piena ignoranza riporta agli onori della cronaca una pagina del passato. Evidentemente non cosi' lontano e altresi' poco conosciuto riemerge con clamore l'ocausto degli Ebrei e colei che lo rappresenta dignitosamente, acerba in eta' ma matura nel pensiero, Anna Frank.

Si sa, negli stadi poco si riflette, tanto che spesso ci scappa pure il morto. Li' tutto appare lecito, a costo di denigrare la concorrenza avversaria con epiteti che assumono un colore tragico e beffardo che scavalca ogni definizione. L'Ebreo e' l'apice di ogni disprezzo, e' l'omicidio mai del tutto perpetrato che riaffiora di continuo, evocato dalle labbra di chi si lascia guidare dall'orda della tifoseria inferocita che di umano non ha proprio alcunche'. Del caso di Anna Frank rispolverata arbitrariamente con evidenti toni offensivi da una parte della tifoseria della Lazio, si sono gia' occupati in tanti, ma su un punto mi preme focalizzare l'attenzione:' l'evidente non senso dei nostri giorni. Parole, esclamazioni, episodi deragliano dal loro giusto significato per assumere toni altissimi di disprezzo che annullano il significato in seno a cio' che si vuole esprimere. "il Foglio" antirenziano plaude alla proposta di Renzi di far indossare alle squadre il simbolo del Sionismo, la stella di Davide, sperando cosi' di ammansire gli animi degli Ebrei indignati. A parer mio questa non sarebbe che l'apice di un meccanismo di banalizzazione spregevole e infantile dal quale sembra non si salvi alcuno.

Il Nazismo non e' e non deve ridursi a uno slogan. Lasciamo in pace i morti e la loro sorte decisa dai potenti di allora che ancora oggi vagano come zombie in attesa di nuove vittime da mietere e di altrettanti carnefici, e facciamo si' che la giornata della Memoria non resti attaccata al calendario della Grande Storia, ma si faccia presente, affinche' certi episodi di disumano vivere non si ripetano mai piu'.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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