La compresenza di due percorsi temporali ed esistenziali diversi e distanti tra loro all'interno di un'opera è una delle peculiarità della letteratura contemporanea, nella quale è come se il protagonista di un percorso narrativo si smembrasse in più di una vita.

Se la letteratura ottocentesca, rintracciabile nel romanzo classico dalla trama scorrevole e ordinata, si basava su un modello scrupolosamente scientifico, in cui a ogni causa si faceva seguire il suo effetto, la letteratura contemporanea ubbidisce ad altri criteri di origine marcatamente intuitiva, forse influenzati anche inconsapevolmente dalla rivoluzionaria concezione del tempo che vede la simultaneita’ di due vicende esistenziali slegate tra loro sul piano logico temporale, ma capaci d’intrecciarsi in un ambito tutto loro che diviene sempre più vero a mano a mano che procede la narrazione.
Due individualità diverse e distanti s’influenzano vicendevolmente, basando il punto di approccio su un comune sentire che avvolge i sensi, travolge le esistenze nelle loro intimità, fino a spianare la via del destino. La vicenda legata alla protagonista più antica getta le radici di un albero che, per svilupparsi, ha bisogno della protagonista della vicenda moderna capace di interpretare i segni e i simboli che le giungono dalla vita precedente alla quale riesce a dare un senso, riscattandola dal bigottismo dell'epoca in cui ha vissuto.

Questo è quanto emerge dal romanzo accattivante e struggente nel contempo dal titolo La Vergine azzurra della scrittrice francese Tracy Chevalier autrice della ben più nota opera La ragazza con l'orecchino di perla che ha ispirato un capolavoro cinematografico. La Chevalier ha la capacità di penetrare negli stati d'animo dei suoi personaggi con una morbidezza tale da conferire respiro anche a quel silenzio molte volte morto o enigmatico, che acquista così musicalità e vita. Il pragmatismo della trama si annulla nell'incantevole levità dei protagonisti ed è capace di lasciare in conclusione, una scia di avvolgente bellezza. La Vergine azzurra è il romanzo di esordio della Chevalier. Esso fa trapelare dall'interno della trama l'amore per l'arte nutrito dall'autrice, per la pittura in particolare, che attraverso il patos estetico espresso dal colore, travalica gli oceani del tempo, per arrivare intonso fino a noi.