Una scena romantica risale al cuore e colma di brivido chi si lascia andare alla suggestione che una buona lettura è in grado di resuscitare nell'intimo.

Il quadro di apertura di un libro incrocia il destino delle successive pagine che solo gli autori degni di nota sanno sapientemente orchestrare e condurre, ricorrendo a uno stile che ha in sé l'abilità di saper rendere visibile il racconto veicolando e suscitando nel lettore bouquet di emozioni. Michael Morpurgo è sicuramente tra questi autori.

Specializzato nella narrativa per ragazzi, nel romanzo Ascolta la luna ha dimostrato di essere capace di andare ben oltre le definizioni incesellanti, offrendo attraverso la trama del romanzo svariati spunti di approfondimento emotivo che travalicano i presupposti iniziali. L'attaccamento tra padre e figlia non così lontano dall'essere reale, gli stimoli che l'anima sensibile paterna è in grado di infondere nella propria creatura, si rivelano strumenti utili nella crescita che inevitabilmente comporta l’affrancamento da quella condizione di felicità fiabesca soggetta a interrompersi in ogni fanciullo, da un giorno all'altro per sbalestrarlo nella tempesta della vita.
Ecco quindi comparire la luna come un faro rassicurante, una presenza amica e costante che, nonostante subisca il ritmo di cicli temporali, è lì pronta a rituffarsi nei sogni partoriti dalle anime più sensibili e col fiotto del ricordo riesce a riscattarle dalla condizione di solitudine che di punto in bianco apparecchia la vita. La litania della luna diviene una cieca promessa di ricostruzione di se stessi nel lungo viaggio di recupero nell’universo della memoria, da tenere in serbo tra i propri sogni. Ed è così che interviene il silenzio ad accompagnare la ragazzina scampata al naufragio. È un silenzio di dolore ma anche di speranza in un futuro da realizzarsi sulle basi dell'amore per la vita che, tramite la passione per la musica, il padre ha saputo infonderle. La luna ascolta e racconta, scuce la bellezza del ricordo. È un gomitolo che avvolge senza disperdere il filo del proprio vissuto, in sintonia con la sensibilità collettiva del popolo anglosassone che sembra recuperare, attraverso la presenza improvvisa della ragazzina all'inizio non compresa e quindi sgradita, il meglio di se stessa, superando i pregiudizi ahimè attualissimi, che legano le vicende dei tanti naufraghi a nuove speranze di vita.