Erroneamente ridimensionato a scrittore di narrativa per ragazzi, ha dietro di sé un bagaglio culturale di straordinaria rilevanza
Nei suoi romanzi riecheggia il Romanticismo norvegese di Knut Hamsun, autore tra le altre opere di "Pan" il cui attacco iniziale immette nella grandezza dell'intero tessuto narrativo.
"In questi ultimi tempi ho pensato e ripensato ai giorni eterni dell'estate del Nord Land e qui, ora, penso e ripenso a una capanna in cui abitai e alla foresta dietro alla capanna, e mi metto a scrivere qualcosa per accorciare il tempo e per mia soddisfazione. Il tempo scorre veloce e non riesco a fermarlo come vorrei..."
Altro romanzo degno di nota del narratore norvegese è "Vittoria" il cui passo
"Così era l'amore, no, era molto diverso. Era un sole che esplode in una stella"
nella sua semplicità è di una bellezza struggente. Ad Hamsun si rapporteranno i più grandi romanzieri del Decadentismo europeo, tra questi da segnalare Thomas Mann ed Hermann Hesse, oltre allo stesso Jack London nelle cui opere, tra le note poetiche serpeggiano le teorie scientifiche sulla selezione della specie di Darwin (vedi ad es. Zanna Bianca) che non tolgono sicuramente respiro agli scenari incantevoli di sfondo a "Il richiamo della foresta" così come ai meno noti "Racconti dello Yukon e dei mari del Sud", vere e proprie pagine di diario composte dal London scrittore e viaggiatore.
Il romanzo "Martin Eden" è un'ode alla sensibilità più autentica che contraddistingue l'artista di penna e lo diversifica dalla borghesia affaristica e pragmatica che prenderà piede nel '900, punto questo di forte dibattimento nella letteratura decadentista europea, che raggiungerà l'apice con "L'Albatros" di Baudelaire.