È incredibile come l'uomo romantico nell'infinito rintracciasse chiazze di chiarezza. Tutto parte da dentro rendendo tangibile la profusione di infinito e indefinito. L'indefinito, diversamente da quanto accade nell'interiorità dell'uomo decadentista, nel Romanticismo sviluppa paludi di splendore che rendono insufficiente l'uso del verbo.
La parola è finita e non rende possibili le svariate sfumature che il ventaglio frastagliato dell'indefinito manifesta. Da qui la necessità di fornire un vocabolario ricco di metafore, aggettivi qualitativi e quantitativi che consentano la ricostruzione del sentire dell'autore. Ciò si riscontra anche nelle opere di Manzoni e ne "I promessi sposi" a proposito dell'uso del "ma" e dell'incalzare degli attributi con i quali rappresentare degnamente i personaggi. Rappresentare equivale a condurre e in ciascun personaggio l'autore si cala dando vita a diverse trame che a mò di rami riconducono al tronco della trama principale. Ciò vale per il Manzoni ma lo riscontriamo anche in altri autori d'ispirazione europea o anche russa in cui il Romanticismo è tardivo.
Lo sbrandellamento delle varie vicende non va colto in senso pirandelliano come crisi d'identità. Al contrario, l'infinito si esprime in ogni parte del tessuto narrativo e nella visione dell'autore ogni personaggio deve alitare vita e deve essere saputo trattare con pari dignità. La storia deve quindi assumere ed evidenziare il carattere onnicomprensivo e ciò richiede una estrema chiarezza espositiva, riflesso di una estrema chiarezza dell'universo interiore.
Anche l'identità assume quindi volti individuabili ed espressivi nel suo carattere molteplice. È del Romanticismo l'esplosione della vena poetica come rintracciamo nei poeti inglesi e tedeschi e nel nostro Leopardi in cui la filosofia è alla base della sua esperienza estetica.
Lo stile del romanzo romantico permarrà anche in seguito all'avvento del Positivismo. Cambieranno i contenuti ma rimarrà l'accuratezza stilistica fino agli esordi del Decadentismo in cui come vediamo ad esempio in Montale e in "Ossi di seppia" lo stile asciutto, a volte ruvido, spinge alla ricerca dell'essenza in un mondo che tende alla dissoluzione dell'io. Crolleranno i vecchi confini e con l'avvento della Prima Guerra Mondiale la disgregazione dei vecchi imperi preparerà a una nuova egemonia di tipo capitalistico che divorerà l'uomo dall'interno. Oggi il mondo della Letteratura e dell'Arte appaiono variegati. In taluni c'è lo sforzo di ricondursi non solo nello stile a un Romanticismo forse risvegliato dalla nuova necessità di riportare la Natura al centro dell'esistenza umana. Resta però dominante il carattere metropolitano della cultura contemporanea con un linguaggio schietto e duro che racconta la vita difficile e a tratti insopportabile nel nuovo imperialismo urbano. Si va verso la tendenza di guardare alla città, ormai divenuta per proporzioni ingestibile sotto tutti i punti di vista, come a una realtà che fagocita l'uomo anziché ampliarne i contenuti. Di contraltare si tende a una nuova ruralizzazione, esigenza avvertita soprattutto nei giovani intenzionati a recuperare un sano stile di vita in opposizine alle propagandate politiche green.