Il Romanticismo e l'uomo divino
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Il Romanticismo e l'uomo divino

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Caspar David Friedrich: The Cross Beside The Baltic
Caspar David Friedrich: The Cross Beside The Baltic

 

Il Romanticismo si rifà al tempo dei miti, ma esclude il dogmatismo anche religioso. Ciò sembra contraddire la spiritualità che permea pensiero e arte romantici.

A ben guardare così non è. I Miti raccontano un'epoca in cui gli dei erano lontani dall'ispirare le religioni per come vengono intese nell'Ottocento e cioè sulle basi di un'articolata struttura politica e sociale che confligge con l'ideale di libertà conquistato con la Rivoluzione Francese.

Nei miti è l'uomo stesso ad essere divino. L'episodio di Adamo ed Eva è forse l'unico mito che possiamo annoverare nella religione giudaico cristiana e che, escludendo il tema del peccato che pure è preponderante, parla delle origini dell'uomo come emanazione divina.

Col processo della Creazione Dio si trasferisce all'esterno, si enuclea potenziando il suo aspetto magico femminile ed è questo il discorso che affascina e in cui si riconosce il Romanticismo. Ogni fatica letteraria, ogni opera d'arte eseguita sono frutto della divinità insita nell'uomo e della sua inesauribile fonte d'ispirazione che è essa stessa espressione dell'infinito. L'infinito abita nell'uomo e la Natura ne è una proiezione.

Il dialogo tra l'uomo e la natura è un elemento costante del Romanticismo e delle opere leopardiane in cui pensiero estetico e pensiero filosofico sono in rapporto dialettico e conflittuale. Ma come sappiamo bene è di Leopardi far precedere il sentimento puro di pervasione con lo sviluppo di un discorso filosofico che si ferma dinanzi all'osservazione di quanto nella Natura nasce, evolve e muore in un dinamismo continuo che vede contrasti e toni accesi acutizzarsi per poi affievolire e smorzarsi del tutto nella fine terrena.

L'uomo è divino e questo deriva dalle importanti frequentazioni degli ambienti esoterico iniziatici in età ottocentesca. In primis delle logge massoniche. L'uomo è divino e la sua malinconia che tratteggia insieme a un'insondabile tristezza la poesia leopardiana deriva dal fatto che è incomprensibile da accettare razionalmente che l'infinito alberghi nelle forme finite e nell'uomo. L'infinito allora non può che essere un respiro vitale che permea ogni cosa e di cui la rappresentante suprema è la natura materna e spietata come splendidamente emerge dalla penna di Leopardi. Ed è proprio L'infinito filtrato dall'uomo a creare il bene e il male e quella emulazione di ideale perfetto che va oltre la visione manicheista e dogmatica della contrapposizione di male e bene. Il fascino deriva allora dal confronto col sublime alle origini del Romanticismo, ma si rafforza nel momento in cui l'uomo riflette sul suo prodotto finito che acquisisce una natura propria. Ed è su questo confronto che Mary Schelley, moglie del poeta Lord Byron compone nella prima metà dell'Ottocento, il mostro di Frankenstein che fa da contraltare alla figura romanzata del vampiro. Il primo è frutto della scienza che apre a nuovi orizzonti sulla bioetica davvero interessanti, il secondo invece prettamente romantico, va a sostenere il discorso dell'accettazione della natura e delle sue leggi al di sopra di ogni dissertazione sul bene e sul male. E proprio su questo va a incentrarsi il confronto tra la Shelley e l'amico medico Polidori che dedicò il proprio impegno di romanziere alla stesura di opere che hanno come protagonista la figura del vampiro.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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