La pittura onirica di Chagall. Un sogno d'amore che va oltre la vita
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La pittura onirica di Chagall. Un sogno d'amore che va oltre la vita

Invito all'Arte
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Marc Chagall - 1887-1985 - Blue Lovers, 1914
Marc Chagall - 1887-1985 - Blue Lovers, 1914

 

Desiderio e gusto del proibito sembrano intrecciarsi inestricabilmente negli animi più geniali e nei pittori che più di tutti attribuiscono forme e colori ai loro stati interiori.

Se nel mondo mediorientale l'arte è da sempre considerata strumento di elevazione dell'io alle inesplorate altezze dell'Assoluto (prendiamo ad esempio i racconti simbolici ma anche illustrativamente pittorici della raccolta “Mille e una notte") è dell'arte occidentale e in particolare di quella ascrivibile al passaggio dall'Ottocento al Novecento rappresentare ed enunciare gli stati del proprio tormento interiore congiuntamente al bisogno di sfondare le porte della propria condizione di solitudine esistenziale. Aiutano i colori nell'arte raffigurativa come nella poesia, colori finalizzati non a una rappresentazione del mondo secondo i filtri più consoni alla microindividualità dell'artista, ma al contrario come filiazione del proprio io che va a ricalcare e ritracciare le geografie della realtà esteriore, minando con duri colpi la visione oggettiva e razionale del mondo. Il colore diviene strumento di esternazione ma anche di ridefinizione della realtà soggettiva e oggettiva. È porta e tramite verso l'esterno. In questo, cibo di riscatto dalla propria collocazione periferica in rapporto ai grandi cambiamenti epocali.

Alla promiscuità che deriva dalla frammentazione dell'io, l'amore assurge a condizione alquanto improbabile e pertanto va catturato nella sua rocambolesca fugacità. C'è una sorta di infantile protezionismo in questo atteggiamento che colora gli artisti Primo Novecento. La necessità di appigliarsi a una nube che per quanto transitoria e inconsistente, li elevi da un piano di illeggibile quanto logorante realtà. C'è poesia e sogno anche nella maledizione degli artisti decadentisti che fanno del simbolismo l’alcova di un nuovo connubio da stabilire col mondo sempre più distante, asettico, sconfortevole.

Marc and Bella Chagall
Marc and Bella Chagall

 

Il desiderio, la poesia, la magia colti attraverso il silenzioso agire della Natura, operano sul piano della connotazione e poi di una denotazione dai tratti intuitivi in tutti gli artisti, ma in uno in particolare diviene destino e impronta di una poesia affidata all'universo dei colori e pienamente vissuta. Per comprendere a fondo Marc Chagall bisogna risalire alle viscere della sua individualità nonché cultura d'ispirazione. Prima ancora che sopraggiungesse Bella a suscitare sentimenti d'incanto, è bene considerare le suggestioni che conducono Chagall al regno privato delle emozionalità e della sua narrazione simbolica proprio della cultura più che russa, caucasica. Chagall non è il pittore di confine, il border line dell'arte che avverte la necessità di celebrarsi per risollevarsi dalle rovinose cadute nella vita. La sua pittura è narrazione convinta di sensazioni e atmosfere dolci che attendono d'incarnare il sentimento più puro congiunto alla passione che lui esprime, con cui lui assurge a livelli di sublime compiutezza. E questa corposità concreta è conferita da Bella, unico vero amore della sua vita. Bella diviene esaltazione e stimolo a vivere e percorrere le trame di una favola che non rimane chiusa nell'alveo di un inattendibile desiderio, ma è realizzazione carnale di un sogno che si protrae e definirà la loro esistenza. Ispiratrice gioiosa e giocosa, compagna di ogni condivisione, Bella per Chagall è lungi dall'essere la perfezione sovrumana di Beatrice per Dante, ma concreta radice che dalla terra slancia al cielo e ai suoi paradisi urlanti mute e segrete lune, a coronamento di una condizione propria di chi vive un sogno meraviglioso e non sente il bisogno di fuggire. La donna si fa slancio verso nuovi parametri di percezione e osservazione dell'esistenza.

Sono fluide le opere di Chagall. Tenere e mai graffianti e in esse la luce smorza i toni più aggressivi per conferire voce all'eleganza dell'anima. L'amore è elevarsi procedendo insieme. È nutrirsi della felicità dell'altro. È quanto sembra suggerire "La passeggiata", una delle opere più rappresentative della genialità pittorica di Chagall. Qui il pittore in una sorta di danza che lui conduce, slancia la sua dama verso il cielo, come se lei fosse un aquilone tenuto saldamente dalla mano di lui che non lo fa volare via. È un'opera animata di struggente bellezza come le altre in cui l'amore e il sogno si profondono e divengono nutrimento per le notti senza luna che sopraggiungeranno, perché nella narrazione eterna dell'amore c'è un punto di caduta che va superato e richiede al sogno di sposare il ricordo. Questa operazione propriamente alchemica che con l'abilità del colore Chagall realizza, conduce a una soluzione soteriologica, alla fondazione di una nuova prospettiva interiore che apre al mondo e si rende messaggio salvifico per tutti.

Marc Chagall - Le cinque candele (particolare), 1953-1956
Marc Chagall - Le cinque candele (particolare), 1953-1956

 

La luna come un'isola fluttuante che contiene i volti degli amanti è consacrazione dell'unione che va ben oltre la morte ed è uno dei tratti più distintivi e commoventi della pittura di Chagall.

La morte di Bella scaraventa il pittore negli abissi. Il sogno si fa dolore e la fiaba della loro riuscita relazione sembra porre il punto alla narrazione espressiva dell'artista. La fluidità delle opere arretra fino a bloccarsi del tutto. Un nuovo amore spingerà Chagall a ripartire da dove si era interrotto, spronandolo a recuperare le trame con la onirica spiritualità. Si riscuoterà e riprenderà ad andare, ma Bella e quel periodo di splendore resteranno per sempre nella sua anima e nella memoria narrativa delle sue opere che a distanza di decenni risultano palpitanti di vita e riescono come allora a emozionare.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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