Frugalità e spiritualità nell'Arte Sacra antica
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Frugalità e spiritualità nell'Arte Sacra antica

Invito all'Arte
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Duccio di Buoninsegna. Apparizione di Cristo alla Cena degli Apostoli, 1308-1311. Tempera e oro su tavola

 

La solennità e l'eleganza che pregnano ogni atteggiamento delle figure minimizzano o coprono del tutto l'assenza di prospettiva e riconduce l'osservatore a un'ingenuità, base virtuosa della bellezza metastorica.

Differendo dalla rudimentalità espressiva, la pittura prerinascimentale respira di una luce che deriva dalle contaminazioni bizantine che apprezziamo nella pittura di Giotto. Si coglie nelle opere prerinascimentali una concentrazione di intenti trascendentali che smuove le corde della tenerezza e della compassione ovvero di quella cum participatio che ancora oggi riscontriamo nelle celebrazioni greco ortodosse attraverso il canto liturgico del celebrante. La Messa da "messe" è il momento della raccolta, espressione di una collettività che reintegra nella propria vita i momenti salienti della Parola e dalla Passione di Cristo. L'Arte medievale e prerinascimentale scavano nel mistero delle Scritture che porgono con quell'umano afflato che era realtà nelle comunità paleocristiane e del Monachesimo bizantino. Al clima di chiusura derivato dalle incursioni barbariche segue il ritorno all'intimità fruttuosa e alla frugalità che la campagna e gli eremi concedono. La sacralità dell'uomo va ad integrarsi con lo slancio verso l'Infinito rimarcato da una rivisitazione in tal senso delle Scritture e promuove un linguaggio altro che riprende la letteratura latina filosofica puntando sul rafforzamento dell'interiorità, e qui creare uno spazio divino.

Episodi come "L'ultima Cena", "La moltiplicazione dei pani e dei pesci" rivisitano la ruralità e la frugalità riconsegnando l'uomo a Dio in una prospettiva di luce realizzata anche tramite l'uso della polvere dorata nelle aureole, d'ispirazione bizantina.

Il sacro è la sintesi tra l'uomo e il divino. È uscire dalla mondanità per trovare una ricollocazione all'interno della Natura non scissa dalla progettualità divina, ma luogo d'incontro tra Dio e il Mondo e terreno di consacrazione a Dio stesso. La preghiera è il collante di un'impalcatura che sorregge il Pensiero e in essa si esprime la ricerca della trascendenza che permea il Medioevo e la spiritualità dell'uomo di allora.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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