Il limite giustifica l'avanzamento dell'esplorazione scientifica e l'uso della tecnologia.

Con l'era industriale le possibilità dell'uomo si sono ampliate e nel Novecento se da un lato l'uomo è stato capace di lanciarsi nell'esplorazione dello spazio, dall'altro ha preso ulteriore coscienza dei propri limiti strutturali. Gli enigmi persistono nonostante la documentazione fotografica attesti lo sbarco sulla Luna, a dimostrazione dell'arretramento dell'uomo nel confronto col reale. Lo iato vista realtà si divarica sempre più con il progressivo avanzamento della società in ambito tecnologico, quasi esistessero due realtà parallele, quella percepibile rudimentalmente e quindi umana e l'altra forse più vera ma scientifica. Il soggettivo e l'oggettivo oggi più che nel passato si contendono il primato incidendo sulla quotidianità.
Il comportamento dell'arte in tutte le sue espressioni risente di tutto questo e l'informale in campo pittorico rivela l'esigenza dell'uomo contemporaneo di rapportarsi alle nuove concezioni di spazio. La Bellezza come contenuto di valori estetici viene scalzata dal bisogno intrinseco nell'arte odierna di ampliare e significare quanto alla percezione dei sensi sfugge. I colori, le forme riproducono la tensione ideale verso una ricostruzione del fuori possibile attraverso la mediazione del mondo interiore a lungo esplorato dalla psicanalisi ma tuttora non completamente compreso.

Il critico d'arte Gillo Dorfles che ha analizzato il passaggio della concezione della pittura dal Rinascimento con Leonardo, in cui la pittura rifletteva una cultura neofondata sulla proporzione e l'armonia , alla visione del mondo nella civiltà contemporanea il cui linguaggio artistico invade molteplici settori per una varietà di stili. Il testo pertanto da me suggerito è Nuovi riti. nuovi miti. Qui l'autore si muove ad ampio spettro tra le pagine fornendo un indirizzo interpretativo ai molteplici aspetti da lui toccati, sconfinando nel sociologico e innanzitutto nell'antropologico.
La forte tensione dell'uomo contemporaneo verso l’esaustività di tutto penalizza le sue capacità empatiche di comprensione, riflettendosi sugli stili artistici. Per quanto minimali a volte appaiano le opere, l'essenzialità dei tratti spinge alla soggettività. L'arte sta mostrando il suo aspetto oscuro di sfogo personale non inteso come traguardo di quel processo di evoluzione che caratterizza gli artisti, ma come fatto vero e proprio espresso con un linguaggio molto spesso penalizzante quei principi estetici che dovrebbero caratterizzare l‘Arte.