I ricordi non dicono cio' che siamo stati, ma parlano di chi siamo nel momento in cui si manifestano.
Cio' che viene salvato nell'anima crea una sorta di ponte al di fuori del tempo, tra l'esistenza trascorsa e il presente in cui il ricordo appare. Lo spazio determinato dal riempimento della luce porta alla riesumazione di episodi o stati d'animo disciolti nel tempo, ma non estinti. Il passato e' un plasma dal quale estrapoliamo immagini o storie riornate ad essere pure, grazie al senno d i poi. La coscienza intrinseca agli individui cambia con l'evolversi della cultura personale e delle esperienze, intrecciando il vissuto e rinnovandolo. Il rinnovamento e' un'operazione che conduce all'assaporamento del diverso che ci avvicina al vissuto alimentando il sentimento della nostalgia. Se il filo tessuto dall'anima tra passato e presente, tra vissuto e ricordo non fosse al di fuori del tempo, l'impressione che noi riceveremmo di quel singolo momento non sarebbe cosi' assoluta. E' nello stato di dormiveglia che il dominio del sonno e la proiezione in avanti s'incrociano, rendendoci veggenti. A mano a mano che l'anima evolve, la presenza dell'assoluto prevale, confermando le inclinazioni dell'anima soggettiva nel suo stato embrionale. L'oggettivazione dell'anima la constatiamo nelle rilevazioni metaempiriche che esulano dalla condizione di soggettivita' e mettono a fuoco il cammino di una comunita'.
Si nasce con una predisposizione al metafisico che con l'esperienza spazia nello storico e si riconferma di ciclo in ciclo. Al di la' di cio' che definiamo mente ampia, esiste un campo dove l'anima si spiega e conduce il gioco a cui la logica puo' solo ubbidire. L'intelligenza superiore e' di chi riconosce la titolarita' dell'anima e le si concede comprendendo il ruolo subalterno del Pensiero. La comprensione dell'intelligenza e' diversa dalla comprensione del cuore,' sede suprema dell' umilta'. Parimenti, l'intelligenza del cuore e' tutt'altra cosa rispetto all'intelligenza della mente portata all'analisi e allo scandagliamento degli eventi. Il cuore accorpa cio' che la mente e' portata a disgregare e a porre in conflitto.
La psicologia moderna tende alla giusta riqualificazione dell'intelligenza del cuore le cui ripercussioni si hanno a carattere soggettivo ed estensivamente sociale. L'individuo dotato deIl'intelligenza del cuore ha un suo equilibrio interiore e conosce l'esperienza del Risveglio. L'intelligenza del cuore non e' passiva ma va stimolata attraverso il canale dell'emotivita' gia' nell'infanzia, in cui il contatto col mondo rappresentato dagli affetti dev'essere proficuo e non sterile. Ai genitori il compito di "incuriosire e non bloccare la sensibilita' del bambino, affinche' non perda il contatto con la sua interioria'. La fantasia e' esplorazione dei nostri piani superiori che giacciono in fondo a noi stessi ed e' la fonte della nostra creativita' messa costantemente a dura prova dalla cultura digitale e tecnologica oggi dominante. Proprio sull'importanza del contatto con l'emotivita' nei primi anni di vita e' incentrato il saggio L'intelligenza del cuore di Stanley Greenspan che tra le pagine e' capace in modo fluido e convincente di aprire scenari drammatici e alquanto realistici sul problema dell'inaffettivita' in eta' adulta.
L'apprendimento attraverso i canali delle relazioni emotive permette di sviluppare l'extrasensorialita' e di ricucire i rapporti con la nostra cultura ancestrale, rivisitando la figura del veggente . Di colui che pur tenendo sveglia la mente attraverso la capacita' di comprendere iintellettivamente, va oltre i confni del Pensiero lasciandosi condurre dall'intelligenza aggregatrice del cuore.