Le spezie accompagnano l'uomo dall'antichita'.
Il loro profumo e' evocazione di radici lontane, metafora di spiritualita' e abbandono al flusso nostalgico. Le spezie bruciano nei braceri ai piedi dei santi o sull'altare come un'ode impronunciata che abbraccia i tempi e collega all'eternita'. La spezia non e' legno e non e' pietra, eppure trasporta nel tempo che precede i tempi e si esprime attraverso l'indefinito. Le resine preziose sono indice di nobilta' in quella concezione di regalita' che trascende la temporalita' e rimanda ai mondi superiori. Le speie affascinano perche' dissipano gli odori della materia e sono pura danza che si libra e inebria l'aria.
La definizione di Unto , di riconoscere da parte dell'Assoluto il proprio figlio come diverso dagli altri in quanto non corrotto dalla dimensione corporea e materica, affonda nella regalita' conferita dalle spezie e resine che assolvono al compito di curare i mali del corpo e dello spirito. Cio' che vive e si sviluppa all'interno della corteccia legnosa e' l'anima del mondo che designa l'Iniziato, il sommo profeta, cosi' come il Siddharta o anche il Krishna. Dioniso figlio di Zeus era collegato alla linfa che scorre negli alberi bianca e pura. Scorre come sorgente di vita eterna. La conoscenza delle spezie nel Medioevo era complemetare agli studi alchemici ereditati dal mondo arabo. La suggestione delle spezie apre scenari infiniti nell'universo delle leggende e arricchisce l'immaginario dei popoli.
La maga delle spezie di C.B.Divakaruni e' un'opera di pura fantasia che mette in risalto il potere delle spezie in relazione ai segreti sull'origine del mondo. Le spezie parlano il linguaggio autentico e quindi segreto della Natura che ha scelto e predestinato le sue sacerdotesse, maghe e curandere. Ogni spezia e' speciale e assolve a una o piu' funzioni.
Essa sceglie le sue interlocutrici tramite il verdetto dell'Antica o Grande Madre che avverte le sue iniziate a non lasciarsi ammaliare dalle grazie del Mondo. Il distacco e' quindi necessario da ogni forma di idolatria e svenevole passione capaci di sottrarre la maga dalla conoscenza delle spezie e dalla trasmissione dei loro poteri. La maga e' pertanto la predestinata al servizio degli altri, colei che respinge i suoi principi egoici e si abbandona al linguaggio magico. La protagonista del romanzo grazie alle spezie conoscera' l'amore e dietro il costante invito dell'Antica cerchera' di sedare le sue passioni. Ma e' possibile controllare l'energia del cuore, la stessa che espande e governa l'Universo? Il romanzo si snoda su questo dissidio e attraverso l'estro fantasioso dell autrice ci spalanca un mondo esotico quanto reale, in un viaggio che attraversole altre culture riporta a noi stessi, scortato dagli aromi citati divenuti familiari a tutti noi, perche' entrati nella cultura erboristica e gastronomica occidentale.