Si è portati a credere, secondo un’opinione diffusa che la Calabria, un tempo presa d'assalto dai predoni del mare, sia una terra capace di suscitare interesse solo in estate, per via dei suoi litorali costieri che invitano a trascorrere lunghi periodi di vacanza lontano dal frastuono delle grandi mete turistiche, popolate da discoteche e pullulanti di vita notturna.
Ciò è vero, ma parzialmente, a maggior ragione se teniamo conto che negli ultimi tempi, complice la dilagante crisi e in buona parte l’ormai nota inaffidabilitò delle stagioni, il concetto di vacanza si è notevolmente trasformato. Le località balneari della Calabria non sono rimaste immuni a questo processo di trasformazione che, se da un lato ha disorientato non poco gli albergatori e l'intero settore turistico, dall’altro ha spinto a cercare nuove soluzioni di adeguamento, affinché l'economia locale non si spegnesse e con essa la vitalità dei caratteristici borghi disseminati lungo tutto il territorio regionale.
E’ così che a Belmonte Calabro, pittoresca località contesa tra mare e monti, sta andando concretizzandosi il progetto dell'albergo diffuso che vede protagonisti sei soci animati dallo stesso desiderio di ridare vita a un centro storico tra i più suggestivi della Calabria e non solo, con l'obiettivo di assicurare una buona affluenza turistica tutto l'anno. L'ideatore di tale progetto è il sig. Gianfranco Suriano originario della vicina Amantea, il quale ben 15 anni fa riuscì ad ottenere in comodato alcune case del centro storico i cui proprietari, emigrati lontano, avevano abbandonato. Le case, ristrutturate con modernissimi materiali ecocompatibili, vengono date in fitto ai turisti che amano alloggiare in appartamenti che conservano tracce di storia e al contempo assicurano tutti i comfort necessari.
“Il modo di fare turismo deve assolutamente adeguarsi alle nuove richieste turistiche e Belmonte ha tutte le carte in regola per soddisfarle,”
mi spiega Gianfranco Suriano.
“I turisti apprezzano le bellezze che il territorio offre, la genuinità della gente, nonché i sapori della tradizione, ma c'è ancora molto da fare affinché si possa parlare di turismo tutto l'anno. A tal fine stiamo avviando una serie di iniziative, come la festa di questa sera, allo scopo di offrire un'immagine accogliente e allo stesso tempo viva del nostro borgo, puntando sulla tradizione che è avvertita tra la popolazione in modo molto forte.”
Gli chiedo a questo punto. State registrando un incremento di presenze straniere?
“Si, soprattutto del nord Europa. Per questo e’ importante reinvestire cio’ che guadagnamo, al fine di migliorare il prodotto che offriamo.”
La festa è entrata nel vivo, catturando l'interesse delle presenze straniere che non si sentono turisti di passaggio, ma parte integrante dell’atmosfera inebriante. Questa dilaga tra i vicoli addormentati in un lungo letargo, invitando al dialogo e alla condivisione, mentre le note della musica popolare suonate da Gerardo Vespucci e Piergiuseppe Maggi si disperdono nell’aria, facendo ben sperare che i giovani belmontesi emigrati altrove, all’estero, realizzino il sogno di ritornare e di rimpossessarsi della propria terra oltreché storia.