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I popoli nordici antichi erano profondi conoscitori dell'arte della navigazione. Le ancore vichinghe ben scolpite e riportanti maschere di forze sovrannaturali esprimono la dimensione di equilibrio come contatto tra i due regni di cielo e di mare.
La terra è la dimensione di mezzo in cui ogni forma di vita svolge un proprio ruolo di protezione e assistenza. Gli alberi, gli uccelli... Gli animali in genere che qui trovano posto, sono entità ciascuna riferita alla propria famiglia.
Per le civiltà antiche l'acqua era una risorsa divina. Sì può sopravvivere senza cibo ma mai senz'acqua. Questo spiega la ragione per cui intorno all'acqua si siedono e si sviluppano diverse specie di entità maligne e benigne che trovano posto nell'immaginario popolare. Salici, ontani... Pioppi e tanti altri alberi, nonché arbusti e piante che crescono in prossimità dell'acqua, a seconda dello specchio lacustre o della sorgente che li ospita, assumono particolari connotati. L'ontano che preferisce i luoghi stagnanti è considerato l'albero dei morti. Il pioppo, il difensore del popolo del territorio, e così via. La nepetella la si trova sui colli e nei territori spesso visitati dalla pioggia e dunque lussureggianti. Abbiamo visto che nel nome della pianta è presente il riferimento all'acqua Nepa in etrusco. Il nome Nepetella lo ritroviamo nell'etimo latino Nepitedum col significato di Palpebra. Anche in questo termine risulta il riferimento all'acqua attraverso le lacrime. Le nepetelle in Calabria sono dolci tipici del Catanzarese e Crotonese preparati nel tempo di Pasqua e in occasione del Natale. Il nome deriva proprio dal richiamo a Palpebra. Le palpebre sono scolpite nell'immaginario del Protocristianesimo fortemente influenzato nella sua rappresentatività dalle pregresse tradizioni pagane. Le palpebre descrivono emozioni. Raccontano stati d'animo. Di pace e dolore. Nelle Natività le palpebre basse di Maria che stringe il Bambinello al petto esprimono amore e protezione. Le palpebre della Madonna della Pietà sono gonfie di lacrime e raccontano il dolore della Madre che ha perso il proprio Figlio. Sono le palpebre il plasma che contiene il sole che si offre al giorno con l'alba e che si richiude in sé stesso nel momento del tramonto.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.