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Il becco, a punta o arrotondato, è quanto sporge. Ad esso corrisponde il picco nella morfologia di un territorio. Sul picco la persona rischia di precipitare. È in una posizione di precario equilibrio.
Con l'evoluzione l'essere umano ha perso la dimestichezza con il territorio selvatico. Il ponte evidenzia la soluzione alla difficoltà se non del tutto impossibilità di raggiungere l'altro versante, camminando in sospensione. Il ponte come definizione ha portato l'uomo a riflettere sulla potenza del dialogo quale forma di comunicazione pacifica ed equilibrata. Rappresenta anche un mezzo di spinta seppur in orizzontale, verso l'incognito intuito spiritualmente. Il ponte lo ritroviamo pertanto anche solo come metafora, presente in ogni ambito di sviluppo conoscitivo e sensoriale. È figura portante dell'arte della retorica al centro della filosofia greca, ma anche di plausibile aggancio al nuovo e al diverso. Lo ritroviamo nell'arte nautica a riguardo della costruzione delle navi e come metafora del navigante stesso che abbraccia ed esplora nuovi mondi, attraccando a nuovi porti.
Come suggerisce la parola stessa, Porto significa Portare, introdurre nuovi confronti che accrescono la conoscenza umana. Ha introdotto nuovi elementi e favorito nuovi parametri di giudizio. I luoghi di mare hanno introdotto l'acquisizione di nuovi stili di vita. Il mare simboleggia apertura ma ha anche sviluppato esigenze di difesa. Tagliare i ponti si è reso necessario nelle situazioni di pericolo. Cercare nuove strategie di intesa ha richiesto l'elaborazione di nuove soluzioni a cui si è industriato il mercante e l'uomo di mare.
Il mare ha disilluso ma anche rassicurato. I picchi rocciosi sul mare hanno spinto a visualizzare roccaforti di difesa. Pensiamo al mar Tirreno che può significare "tra le terre" perché bagna le coste di diversi Paesi e di due continenti (Africa ed Europa), così come "mare dei costruttori di torri" e questo in riferimento non solo alle torri di avvistamento edificate nel Rinascimento, ma anche alle curiose costruzioni nuragiche che troviamo in Sardegna e che forse contraddistinguevano anche altri luoghi del versante occidentale della nostra Penisola.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.