Il Santuario nuovo di Paola intitolato a San Francesco e progettato dall'architetto Sandro Benedetti oltre a portare l'impronta della benedizione di Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita al patrono della Calabria, ha al suo interno un gioiello poco noto ma in grado di conferire un ulteriore tocco alla sacralità del luogo.

Il Santuario nella sua imponenza affatto invasiva che ben rispecchia l'umiltà dell’ordine dei frati minimi fondato dal Santo, si armonizza con la natura circostante. Esso difatti comunica lo spirito d'interazione profonda tra il Mistico Francesco e la pietra del luogo. Resta di lato rispetto alla struttura primitiva, col suo portale che trionfa sulla parete bianca e livellata immettendo nella profondità di uno spazio che unisce il gusto e l'esigenza del minimalismo moderno all'impronta neogotica delle volte a crociera. L'altare è posizionato al centro dell'emiciclo, suggerendo il sole che taglia l'orizzonte all'alba e al tramonto, immagine questa rinforzata dal tabernacolo che splende come un Cristo risorto sull'altare.
Alle spalle, sulla parete nuda si stende il mosaico narrante gli episodi piu’ significativi della vita del Santo, mentre lo sguardo ruotando viene polarizzato dall'organo in fondo.
L'organo del Santuario, della ditta Mascioni della provincia di Varese, e’ stato inserito all'interno della fabbrica sacra nel 2004. A tre tastiere e pedaliera ha un indirizzo timbrico tardo romantico francese.
Dotato di ben 2900 canne è il protagonista del festival che a Paola da ben quindici edizioni accoglie in estate organisti di tutta Europa. Il suo direttore artistico ed organizzativo è il maestro Matteo Golizio. Diplomato in Organo e composizione organistica, Strumenti antichi da tasto e Didattica della musica presso il conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.
Laureato con il massimo dei voti e lode accademica in Discipline delle Arti, musica e Spettacolo presso l’Università della Calabria. Organista presso il santuario di San Francesco di Paola, in Paola(CS), da più di vent’anni, il Maestro Matteo Golizio in data 12 ottobre alle ore 19 ha tenuto un incontro illustrativo sullo strumento organo di cui poco si sa. Molto amato dai credenti e non solo, esso, noto in passato come re degli strumenti, e’ conosciuto in relazione al musicista Bach per la sua “Toccata e fuga in re minore" un cui assaggio è stato eseguito dal Maestro durante la sua spiegazione.
L'organo, pur somigliando per una parte al pianoforte, da questo si differenzia totalmente. È fragile nella sua imponenza e richiede una continua e costosa manutenzione. La sua complessità fa sì che fino alla Rivoluzione Industriale fosse ritenuto insieme all'orologio la più grande scoperta tecnologica di tutti i tempi. Le canne, in spagnolo “Los tubos" ricordano le canne lacustri e sono di metallo. La collocazione dell'organo all'interno di uno spazio non è mai casuale, e ciò conferisce allo strumento ulteriore fascino e mistero. Ciò che appare esteriormente non è che una minima parte di ciò che vi è dentro. Rare sono le occasioni di visitare i lati nascosti dell'organo e sabato, grazie al maestro Golizio, è stato possibile accedervi. L'emozione è stata grande per tutti, specie per chi si è addentrato fin nel cuore dello strumento e scendendo una insidiosa scala a chiocciola ha potuto osservarne i motori. Emozione e meraviglia non solo per i bambini accompagnati dai loro genitori,dimostrazione questa, che si può fare informazione lasciando vibrare le corde dello stupore, spesso assopite da una cultura sempre meno attenta al coinvolgimento della persona e sempre più avvezza alle sofisticazioni virtuali.
