Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte
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Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte

Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte

Cultura Calabra
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Spesso le cronache definiscono la Calabria una barca in balia dei marosi dell’incuria. Una regione in cui lo spreco non e’ solo di chi accampa un’autorevolezza che in realta’ non possiede, ma e’ l’occasione di avvantaggiare pochi a discapito della massa

Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte
Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte


Il senso civico scarseggia, forse perche’ si ritiene non porti frutto, e nulla vien fatto se non dietro la pretesa di una lauta retribuzione. Questa immagine della nostra terra campeggia nell’opinione pubblica, fotocopia di buona parte delle terre del Sud. Corruzione, spreco e incuria non solo qui, ma riflettono la condizione di tutta la nazione, anche delle aree piu’ settentrionali dove tutto fino a qualche tempo fa sembrava funzionasse a dovere, incluse l'educazione all’ambiente e la raccolta differenziata. Se una volta si considerava la Calabria il fanalino di coda di un’Italia a piu’ velocita’, oggi spesso si fa risuonare il detto “Tutta l’Italia e’ Calabria”.

A ben guardare, la Calabria nonostante i suoi innumerevoli disservizi e la pigrizia con cui affronta i cambiamenti, ultimamente sta compiendo passi da gigante, mostrando  eccellenze in più settori. Se altrove sembrano retrocedere, qui si notano diversi fermenti in direzione di un futuro inteso non come oltraggio alla tradizione, bensi’ in termini di recupero.

Amantea in provincia di Cosenza in tale ottica sembra abbracciare numerose iniziative che partendo dal privato stimolano l’opinione pubblica aprendo tavoli di confronto. La cultura del recupero parte da due esigenze, l’una di antispreco e l’altra di convergere il passato, attraverso la fase transitoria e di azione del presente, verso un futuro sereno e armonico con la natura. Tutto questo attraverso una nuova voscienza ecologica che non si pone come obiettivo solo la conservazione dell’ambiente, ma e soprattutto il conseguimento di un assetto etico che abbia come presupposto e finalita’ il principio d’igiene da applicare in tutti i settori. C’e’ bisogno di pulizia, Amantea avverte questa esigenza anche a seguito degli ultimi scandali che vedono coinvolte figure eccellenti del vecchio sistema politico e non solo. C’e’ bisogno di recuperare dignita’ attraverso un processo di analisi che parta dall’individuo e coinvolga le coscienze territoriali e questa esigenza passa anche attraverso l’arte.

Per puro caso ieri mi sono imbattuta nell’esposizione dall’incisivo titolo ‘Recuper’arte” delle opere di un giovane amanteano, un artista prestato all’insegnamdnto dell’educazione fisica, di nome Nicola (Nuccio) Morelli. “Mens sana in corpore sano” dicevano gli antichi e quale corpo e quale mente sani potrebbero mai esistere in un territorio invaso da plastica e altro materiale inquinante?

Con questo principio Nicola ha dato sfogo a un’espressivita’ viva e pulsante, frutto delle sue lunghe passeggiate in riva al mare, deposito dopo le violente mareggiate di ogni relitto e scarto possibile e immaginabile. Con l’intento di ripulire la spiaggia, egli ha pensato e immaginato storie che prendono vita attraverso la composizione delle sue dita, strabiliando nei risultati.

“Io penso quello che voglio raccontare e con quello che raccolgo sulla spiaggia lo racconto. Il resto lo aggiunge il visitatore,” riferisce Nuccio. Effettivamente lette nella giusta sequenza le sue opere hanno un inizio e una fine, tessono un racconto in chiave simbolica quanto miminalista di quanto avviene intorno a noi e nella Natura ormai contaminata dalla plastica e da altro materiale nocivo. Pesci contenitori di ogni rifiuto ingerito, citta’ urlanti e caotiche, i nostri paesaggi che ancora conservano tracce di primordialita’, il tutto filtrato da un’ottica tesa alla funzionalità. E cosi’ un ramo secco e contorto dall’aspetto di un uomo ripiegato su se stesso diventa un porta lampada, una trave un appendino, e non potevano mancare gli scacciapensieri di legno e conchiglie. C’e’ un po’ di tutto in questa bottega  di p.zza Commercio qui ad Amantea! Tutte le opere esposte sono in vendita, adattabili a tutte le esigenze e a tutte le tasche, e saranno visitabili fino al 5 novembre, giorno di chiusura della celebre Fiera amanteana.

Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte
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Amantea e l'arte come recupero, il recupero come arte
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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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