Nel variegato universo delle espressioni artistiche la fotografia entra a pieno titolo.
C'e' la fotografia che descrive e trasmette veicolata dalla nitidezza del segno e la fotografia che invece ti guarda dentro, convogliando emozioni e sentimenti in un viaggio in risalita che sfocia all'esterno. Le fotografie risorgono con altre sfumature attraverso lo sguardo dell'osservatore. Scrutano l'anima di chi le sorseggia e acquisiscono cosi' nuova vita. La fotografia artigianale sa essere artistica e fedele alla naturale consistenza umana, e in quanto tale non ha rivali. La semplicita' cosi' tanto passata di moda rilascia vivide emozioni in una realta' governata dal marasma di tensioni esterne che catapultano l'uomo in fatui universi, alienandolo da se stesso. Gustare una foto semplice, artigianale non e' facile, ci vuole il luogo giusto, un ambiente raccolto che esali e respiri poesia.
Cleto, scosceso borgo ripiegato verso l'interno della catena costiera cosentina, e' raccoglimento e silenzio. Riflessione meditabonda e concentrazione sui passi del visitatore e sembra riaversi ad ogni visita perlustrativa lungo i tortuosi vicoli. Cleto non e' un borgo che si assaggia fuggendo, e' una realta' che trattiene e lascia scorrere il tempo nelle cose piccole che splendono di aurea bellezza. Non e' per tutti, cosi' come non lo e' il silenzio nella frastornante societa' che c'incatena. Come non lo e' la ricerca del proprio tesoro nelle fragili consistenze. E' simile a una soffitta segreta a cui si acceda con lo stupore dei bambini. Come una bottega che contenga nulle preziosita' che contrstano con la sontuosa appariscenza che ci circonda e che ormai governa l'uomo debole. A proposito di luoghi che accolgono e sorprendono, tra questi spicca un grazioso locale che ospita le foto della mostra dall'eloquente e alquanto pertinente titolo Viaggio nell'Identita' della fotografa Francesca Montuoro.
Cletese da parte di padre, Francesca attraverso le sue foto per lo piu' in bianco e nero, ha catturato l'anima del luogo in un percorso di riscoperta e riappropriazione delle radici che non risuonano di storia, ma di un vissuto lontano non ancora disperato. Dotata di una spiccata femminilita' , ha dato il vigore del fuoco a tratti semplici e inosservabili, a quel comunemente noto che scorre nel tempo venato ancora di sensibilita'. Mettersi da parte e scrutare con ossequiosa riservatezza, con un clic immortalare e fermare nel rugginoso tran tran del tempo istanti indelebili che si affacciano alla finestra di un'alba nuova e' il "lavoro" di Francesca. La sua bottega e' Cleto in un'ordinata miniatura che contrae arti, mestieri e vissuti sottraendoli ai soliti cliche' spaziotemporali. E' cuore, casa e testimonianza di cimeli disposti con cura e quel tocco di senso estetico di chi coglie il particolare e lo sa rilanciare nella caotica e fuggevole realta' in cui siamo e che mai ci attraversa.