C'è una simmetria tra i colori del giorno e quelli della sera. Colui che sale si eguaglia a colui che scende in ogni forma di vita.
Colori in tacita rispondenza tra le stagioni. Perché ogni cosa nelle anime sensibili riconduce al cerchio e alla sfera nei quali gli echi sovrastano le voci e in assenza di angoli, ogni scintilla culmina nel suo ritorno.
Dove c'è amore, non c'è perdenza. Se avessi un figlio gli insegnerei che i veri falliti sono coloro che non riescono a coronare il loro progetto d'amore, coloro che si tirano indietro senza alcuna spiegazione e soprattutto, per improvviso disamore. Nel momento in cui realizzi di non provare nulla o peggio ancora, granché per la persona al tuo fianco, cogli dentro di te il più grande fallimento che consiste nell'aver stracciato il sogno intimo e puro, una volta trasferito alla fase di vero e sostanziale progetto di vita. Una società che ribalta i valori e che uccide i principi antichi di pietas, e che opera all'insegna del paradosso frastornante del cambiamento, ha invertito i ruoli, facendo passare per debole o fallito chi ama ed è stato lasciato, come se l'amore tradito fosse una piaga o una macchia oscena, una cicatrice a cui la società non risponde in altro modo che isolando o mettendo al bando l'ingannato, l'assetato di vero sentimento.
La narrativa e' la traccia di un'assenza, e' vita non vissuta che s'impone sul vuoto. Quando si scrive si e' immobili e si procede da soli. Si e' viandanti nella musica delle parole che descrivono paesaggi in cui non incontriamo alcuno, all'infuori di noi stessi. Una farfalla che ondeggia vaga, un passerotto sul suo ramo, la danza delle nubi sono cellule dello smembramento di noi stessi. Siamo Natura e la ricerchiamo laddove siamo soli, come estensione della nostra solitudine. L'Infinito e' Natura nel momento in cui caratterizza la nostra esistenza, ne definisce i contorni per non farci sprofondare in territori di vaghezza. La Natura non e' contorno, ma il termine di confronto, l'alter ego che abbiamo in noi stessi. Cosi' nella scrittura noi ci uniformiamo alla nostra indole che altro non e' che l'ascolto in via di determinazione del nostro connaturato potenziale. Siamo perche' ci definiamo e definendoci ci creiamo, dando sfogo alla liberta' . Se siamo veri siamo belli e l'artista che da' luogo alla Verita' potra' trarre da se stesso infiniti paesaggi di singolare e irriproducibile splendore.