Il dubbio esprime la condizione dell'essere, in esso naufraga l'esistenza umana
Il dubbio è legato alla scissione tra lo stato delle cose e il contingente fluire, tra l'essere e l'apparire, tra il sapere e il conoscere. Il dubbio molte volte si fonda sulle capacità intuitive della sensibilità influenzate però dalla sfera emozionale che altera la visione delle cose e ne devia il corso.

Occorre immergersi nel microcosmo, in sé stessi, per imparare a orientarsi negli oceani dei grandi mondi. Anticamente le abluzioni nascondevano questa necessità. Non può esservi immersione in se stessi, senza purificazione necessaria ad eliminare le impurità di ogni condizionamento esterno. Ritrovarsi richiede la giusta disposizione d'animo a ricondursi ai primordi, all'uovo ancestrale che racchiude il Sé, la cellula vitale. Si parte dal piccolo per approdare al grande e all’immensamente grande non intelligibile dagli sforzi umani. Si parte da se stessi, dalla propria luce per imparare a districarsi tra i fari notturni che popolano l'Universo.
Chi non conosce la propria luce, si perde nel buio e quel senso di smarrimento che pervade l'uomo di oggi si riconduce a quanto detto. In tempi remoti era alquanto raro lo stato di disagio emotivo, perché l'uomo era in sintonia con l'ambiente e con la ruota delle stagioni da cui traeva fertilità e stabilità. L'uomo cacciatore e agricoltore aveva imparato il valore della pazienza proprio dalla Natura e dai tempi necessari per fare di un cucciolo una preda matura e di un seme una spiga di grano. La pazienza è una qualità ormai in disuso che lega l'uomo al valore del tempo.
Il valore del tempo è misurato dagli affanni che occorrono affinché si conseguano dei risultati. L'inadeguatezza degli sforzi in rapporto alla corsa del tempo per raggiungere la meta portano l'uomo a ritenere il tempo un aguzzino che specula sulle risorse individuali. La scissione uomo tempo è all'origine di vari disagi che sfociano in vere e proprie psicosi. Abbiamo bisogno di rallentare il ritmo del nostro tempo e di riesumare la pazienza. Ci vuole pazienza nel ritrovare se stessi, pazienza nell'apprendere l'arte di donare. Non possiamo donare che noi stessi.
Col libero arbitrio l'uomo ha ottenuto quest’immensa possibilità attraverso cui ricrearsi. Donando, noi trasferiamo all'altro noi stessi. ci proiettiamo al di fuori del nostro mondo e così facendo, rinasciamo. Donare è un atto creativo attraverso cui l'uomo lascia palpitare l'embrione di Dio.