L’analfabetismo dell'arte e L'essenza del Mago
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L’analfabetismo dell'arte e L'essenza del Mago

L’analfabetismo dell'arte e L'essenza del Mago

Amore e Psiche
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L'essenziale ci riconduce a Dio, nell'essenziale si esprime Dio. La voce di Dio ricerca l'essenziale perché in esso non vi è travestimento. Dio ci ha creati nudi, simili a lui

Il processo di snaturamento da tale condizione è avvenuto con l'inizio della Storia, inteso come avvio dell’ingranaggio di civilizzazione che ha portato l'uomo a straniarsi dalle sue radici e a focalizzarsi sul tempo. Ciò ha introdotto nell’arte il concetto di opulenza gonfiata dalla velleità espressiva dell’artista. E quando le civiltà, come ad esempio quella greca classica, si sono concentrate sul nudo come studio anatomico dell'uomo, la ricerca espressiva sull’esteriorita’ si è ulteriormente rafforzata.

Grotte di Lascaux (Aquitania, Francia) opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore
Grotte di Lascaux (Aquitania, Francia) opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore

 

La luce filtra e gioca con l'oscurità, tracciando il regno delle ombre che solcano e scivolano via dal tessuto del manifestato. L’ombra segue il profilo del tempo, è la realtà angosciante consequenziale alla Creazione che ha avuto luogo dallo Zep Tepi, a partire dal quale l'uomo ha intrapreso il periglioso sentiero della civiltà. Le ombre rimarcano il suo avventuroso cammino e si esprimono nell'arte, sottolineando i frutti della Creazione intesa come distaccamento del singolo dal Tutto primordiale. Gli archetipi, rivestiti di luce attraverso i simboli, smentiscono le ombre e ne accentuano la vacuità, perché generati dalla notte ancestrale.

L'unica eredita’ dei primordi è il Simbolo. Anticamente, prima che iniziasse a scorrere il ruscello del tempo, l'uomo ha manifestato la coscienza divina attraverso il Simbolo, unica forma espressiva. Il Simbolo, in quanto luce degli archetipi che dimorano nell'utero di Dio, non conosce altro linguaggio che non sia l'Essenziale. Le pitture rupestri, rinvenute nelle grotte francesi, fissano nella memoria scene di vita delle prime civiltà sciamanico-cacciatoriali e costituiscono un esempio di creatività primitiva.

Il simbolo incarna l'esigenza insita nell'uomo di ricondursi, attraverso il racconto di un evento ritualistico, all'ordine delle cose al quale soggiace il principio divino. La pittura primordiale quindi, in quanto estrinsecazione di un atto puro, è essa stessa sacra e vera. La parola arte deriva dalla radice sanscrita rt che ha dato origine ai termini anglosassoni cuore e terra, così come all'arete’ greca e alla parola verità. La verità si esprime attraverso l'arte che lega la dimensione terrena a quella celeste. Il totem dei nativi americani enuncia questo rapporto sul piano energetico, quindi sensibile, quindi simbolico.

Se gli uomini primitivi utilizzavano l'arte come espressione simbolica, prediligendo quindi l'essenziale, oggigiorno il linguaggio visivo, pittorico e scultoreo, è alla ricerca pigra di una definizione. L'essenziale oggi ha poco a che fare con il Simbolo, in quanto il ferreo regime della logica ha polverizzato le sensibilità sottili degli individui. L'Essenziale oggi è esternazione del Concetto, un mezzo al servizio della logica che ha seviziato e trascinato l'Arte in fondo all’abisso. L'età della logica e dell'iperlogica rappresentata dall'avanguardia digitale hanno spezzato la voce all'immaginazione che si esprime potenzialmente nell'arte ed espande la libertà individuale.

L'origine della parola italiana Libertà così come della greca Eleuteria si riconduce alla radice rt. La libertà è espressione della Verità, così come la Verità è una chimera per chi non vive la Libertà. Solo chi si riconduce all'Essenza conosce la Verità, ed è libero perché si è privato del superfluo, ossia dell'Ombra. La logica toglie respiro alla Libertà e ingabbia l'uomo, preservandolo dalla luce della Verità (concetto questo cruciale del Pensiero bruniano e basilare della Filosofia Ermetica).

Espressione primaria della Liberta’ è l'Amore che porta l'uomo e tutte le cose a elevarsi a Dio. L'Amore è il sale dell'Universo e la sua energia motrice, come sottolinea Dante nella sua Commedia e soggiace a ogni meccanismo interno alla Creazione (in tale ottica va inquadrato e ampliato il pensiero di Aleister Crowley enunciato attraverso l'espressione Love under will). Ma come evidenzia lo psicanalista Jung, l’Amore si nutre d’immaginazione. Oggigiorno siamo guidati da una cultura sterile che atrofizza l’immaginazione e disperde l’amore. All'artista dunque il compito di rientrare in se stesso e riscoprirsi Mago, ossia Colui che esplorando l'universo interiore, accende nuove vite, irradiazioni dell'eterna e preziosa Luce.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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